Coronavirus

"Col ceppo inglese più malati e morti". Una firma blocca la rete anti-varianti

Allarme Iss, ma l'ente preposto alle mappature è fermo. La mutazione di Napoli forse dalla Nigeria. Vaccini: da Moderna altri 300 milioni di dosi all'Ue. Aifa dà l'ok ad AstraZeneca fino ai 65 anni di età

"Col ceppo inglese più malati e morti". Una firma blocca la rete anti-varianti

Si diffondono nel mondo le varianti, con un aumento dei paesi interessati al contagio. A Napoli individuata una nuova e rara variante: è la B.1.525 e forse viene dalla Nigeria. Condivide caratteristiche con la variante inglese, ma anche la peggior mutazione della sudafricana, quella che indebolisce l'efficacia di alcuni vaccini. È stata trovata in un «professionista di ritorno da un viaggio in Africa, dopo il tampone», si legge nella nota della Regione. L'Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, in una nota ha poi «smentito categoricamente la notizia circolata su alcune testate giornalistiche che sia il calciatore del Napoli Victor Osimhen il professionista proveniente dall'Africa». Intanto c'è il via libera per Astrazeneca: «Aifa seguendo le indicazioni Ema aveva già dato l'autorizzazione per tutte le fasce di età. Quindi venerdì uscirà la circolare del ministero con l'indicazione ulteriore fino a 65 anni» ha affermato il presidente di Aifa Giorgio Palù. «Nuove evidenze, portano a ipotizzare un aumento della gravità di malattia, con maggiore rischio di ospedalizzazione e di decesso per i casi di Covid-19 con variante inglese. Inoltre la maggiore trasmissibilità della variante inglese si traduce in un maggior numero assoluto di infezioni, determinando così un aumento del numero di casi gravi», spiega l'Iss, che precisa però che «tale aumento di gravità o di letalità non è stato ipotizzato per le varianti brasiliana e sudafricana». A chiedere l'intervento tempestivo di Draghi anche la rete italiana sentinella delle nuove varianti di coronavirus «che è già astata organizzata, è pronta e ha una potenzialità enorme», ma di fatto si ritrova al palo per la crisi di governo che ha bloccato l'ultimo passaggio necessario a farla partire: «Una semplice firma», che con la fine del Conte bis ancora è mancata. Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv) che ha patrocinato la nascita del Consorzio italiano per la genotipizzazione e fenotipizzazione di Sars-CoV-2 e per il monitoraggio della risposta immunitaria alla vaccinazione anti-Covid, descrive, in un'intervista all'Adnkronos Salute il limbo in cui è scivolata la sua creatura. E lancia un appello al nuovo governo Draghi. Occorre agire in fretta, e l'accelerazione sui vaccini è fondamentale, ecco perchè la protezione civile sta avviando uno screening dei volontari delle varie strutture in tutta Italia per vaccinarli. Ieri nel suo discorso il premier li ha esplicitamente citati, sembra chiaro che il loro ruolo potrebbe diventare fondamentale in una campagna di vaccinazione a tappeto.

Buone notizie arrivano anche da Bruxelles. Per contrastare il prima possibile le nuove varianti del Covid-19, la Commissione Ue ha messo a punto una strategia basata su tre priorità: sviluppare nuovi test ad hoc e rafforzare il sequenziamento del genoma, che avrà almeno 75 milioni di euro di fondi Ue, accelerare il processo di autorizzazione dei vaccini, e rafforzarne la produzione sia controllando da vicino il lavoro delle case farmaceutiche, sia sviluppando un meccanismo volontario di licenze per facilitare il trasferimento della tecnologia e quindi estendere la produzione anche in altri siti. La presidente Ursula von der Leyen ha fatto sapere che acquisterà altri 150 milioni di dosi del vaccino di Moderna e ne ha opzionati 150 milioni per il prossimo. Pfizer e BioNTech hanno annunciato un accordo con la Commissione europea per la fornitura di ulteriori 200 milioni di dosi. La presidente ha parlato anche del vaccino russo, Sputnik. Se arrivasse una richiesta, dovrebbero essere forniti all'Ema «tutti i dati completi e dovrebbe passare tutto il processo di esame» previsto per i vaccini.

E «dovrebbe esserci un processo di ispezione negli stabilimenti produttivi».

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