La scoperta di Grillo sui danni dell'anticasta

Passavo martedì da via Saragozza, a Bologna, e ho visto che la sera al Teatro Celebrazioni era in programma uno spettacolo di Beppe Grillo

La scoperta di Grillo sui danni dell'anticasta
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Passavo martedì da via Saragozza, a Bologna, e ho visto che la sera al Teatro Celebrazioni, che è vicino al magnifico Arco del Meloncello, da dove parte la scalinata per salire a San Luca, era in programma uno spettacolo di Beppe Grillo. «Chissà», ho pensato, «se fa ancora i pienoni di un tempo. D'altra parte il suo primo vaffaday lo fece proprio qui a Bologna, e riempì la piazza. Di più: la infiammò».

La risposta alla mia curiosità me l'ha data la redazione bolognese di Repubblica, che come si faceva un tempo ha mandato un proprio cronista per vedere come andava. La sala, scrive Repubblica, era semivuota. E Grillo semi-amareggiato. «Stanno scomparendo tutte le mie battaglie», ha detto: «Ma io prima di scomparire vi porto tutti via con me. Ho 76 anni, 78, 80. Non faccio più spettacoli, non riesco più a intrattenervi, non riesco a capire chi siete. Ho fatto tutto nella mia vita, andate affanculo con il cuore».

Fin qui, niente di stupefacente. Il successo passa per tutti, specialmente per chi lo ha avuto. E poi sappiamo che l'uomo è incazzoso.

Quel che invece è straordinario è il passaggio seguente. Grillo ha raccontato di aver lavorato al porto, dove «rubavano tutti». E meno male che rubavano, ha aggiunto. «Rubavano tutti, si rubava tutti, ma funzionava tutto. Il sale, lo zucchero, il caffè, magari qualcuno anche un televisore arrivato dalla Cina. Ma nessuno si è mai arricchito. Era meraviglioso. Poi un giorno un portuale ha deciso di non rubare più. Onestà, onestà. È diventato incorruttibile. Ma io dubito che una persona incorruttibile sia una persona perbene. Hitler era incorruttibile».

Al che viene in mente il titolo di una canzone di Jannacci: «Se me lo dicevi prima».

Se ce lo dicevi prima, Grillo, ci saremmo risparmiati un decennio di antipolitica, di retorica anticasta, di danni seminati dalla banda degli onesti e degli incompetenti.

Non so quanto sia stato ironico o sincero, Grillo, ma un bagno di realtà finalmente l'ha fatto. E la verità finalmente l'ha detta. Peccato che ad ascoltarlo non ci fosse quasi nessuno.

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