La paura più grossa per Marisol è di non arrivare a fine mese. Ritrovarsi senza i soldi per l'affitto. «Si può mangiare anche pane e acqua. Ma il tetto no, quello non può mancare alle mie bambine». Marisol è originaria della Bolivia, da 18 anni abita a Milano, quartiere Cimiano. 43 anni a maggio, ha 4 figli e già 2 nipoti. In casa con lei e il marito, ci sono però adesso solo i due più piccoli, Sara, 9 anni e Chanel che frequentava il nido. Vivono in un bilocale, di 45 metri quadri. Pagano ogni mese 840 euro per l'affitto. Non è poco. «Mio marito lavora. Anzi lavorava. Fa il muratore, adesso ha parlato col suo capo e... bueno... lo hanno messo in cassa integrazione. Da due settimane. Io? Io adesso niente. Assistevo una signora anziana. Sono con lei da 13 anni. Una signora buona, perchè ci sono le persone buone a questo mondo... L'ultimo periodo, quando le scuole hanno chiuso, mi permetteva di andare a casa sua con le bambine perchè non sapevo a chi lasciarle. Ma adesso? È stato un colpo forte per chi lavora poco. Per quel poco che lavoravamo ora non c'è niente. Insieme a mio marito arrivavamo precisi alla fine del mese. Io con le mie ore, lui con il suo lavoro. Ora la cassa integrazione quanto sarà? Non lo sappiamo. C'è chi dice il 70, il 60 o anche il 50 per cento... speriamo che arrivi qualche soldo». La paura per il virus va di pari passo con il pensiero, la preoccupazione fissa di non avere abbastanza soldi per pagare il padrone di casa. «Il Comune di Milano mi sta aiutando portandomi un po' di spesa. Riso, fagioli, un po' di pasta, salsa di pomodoro. E la bresaola, non la conoscevo, ma è buona con un po' di limone. Non è tanto ma tutto serve. Perchè l'importante è l'affitto. Quella è la prima cosa da pagare per noi. I bambini sono qua e devono avere un tetto, mangiare possiamo mangiare anche il pane e bere acqua. Ma l'affitto? Non sappiamo mio marito quanto andrà a prendere con tutto quello che succede. Parleremo con il parone di casa. Io ho fede...» Marisol spera di recuperare qualche soldo da quelli che di solito spende per la mensa della scuola. «Dicono che non dobbiamo pagarla, speriamo che sia vero».
Attendono Marisol e il marito di vedere come sarà la loro vita domani. E tremano. Perchè quelle poche volte che escono per la spesa o le medicine quella distanza di un metro con gli altri, fa crescere un'altra paura ancora, quella di sentirsi stranieri. SCop
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