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Comuni e anziani, pressing sui divieti

Renzi e Salvini chiedono maggiori aperture per le Feste "blindate"

Comuni e anziani, pressing sui divieti

Tutti uniti nel nome del buonsenso. I leader dei principali partiti italiani stanno spingendo per allargare le maglie strettissime del nuovo dpcm varato dal governo per contenere gli spostamenti nel periodo delle feste natalizie.

Già nei giorni scorsi molti governatori avevano lamentato di non essere stati coinvolti da Palazzo Chigi nelle decisioni e avevano criticato l'eccessivo rigore in tema spostamenti tra Comuni deciso per il giorni 25 e 26 dicembre e per il 1° gennaio. Ieri è stata la volta di Matteo Salvini che in un tweet ha chiesto di conciliare la tutela della salute con il buonsenso: «Chi vive in piccoli comuni non potrà salutare familiari e affetti, confortare parenti soli, fare attività di volontariato - ha ricordato - vanno consentiti spostamenti in provincia o nel raggio di poche decine di km. Il Natale non è un lusso per ricchi, no ai festini, sì alla prudenza, ma no alla prigione».

L'idea del leader leghista è di permettere agli italiani di uscire dai confini dei propri comuni e potersi allontanare a non più di 50 km dalla propria casa. Il pensiero di Matteo Renzi va invece agli anziani: «Se una nonna sola sta nel Comune accanto dei nipoti, impedirle di stare assieme alla famiglia anche il giorno di Natale è sbagliato. Permettiamo i ricongiungimenti almeno per gli anziani». Agguerriti anche i primi cittadini bresciani leghisti, che in una lettera al premier Conte hanno ricordato come nel loro territorio esistano una moltitudine di piccoli Comuni. «Non possiamo fare a meno di domandarci come mai agli abitanti di medie e grandi città sia consentito muoversi liberamente su territori molto vasti - hanno spiegato - mentre ai residenti dei centri minori, specie dei piccoli borghi di montagna e dei piccoli comuni della pianura (bassa bresciana), non venga data la possibilità di incontrare i propri cari durante le festività natalizie. Tale scelta appare come superficiale e rischia di trasformarsi in discriminazione». «Non ravvisiamo il motivo per cui chi vive a breve distanza non debba poter far visita ai propri familiari, solo perché separato da un confine comunale - hanno proseguito -. Alla stessa maniera non vengono calcolate situazioni delicate, come le famiglie con genitori separati ma soprattutto la condizione di molti anziani, che spesso abitano proprio nei comuni più piccoli e che rischierebbero di passare anche le feste in completa solitudine». Anche in Piemonte esistono comuni piccolissimi e per questo il presidente Alberto Cirio e i suoi sindaci chiedono un ritocco del dpcm. Esigenza condivisa dal governatore dell'Abbruzzo, Marco Marsilio, e da quello della Lombardia, Attilio Fontana. «Impedire gli spostamenti il 25 e il 26 dicembre vuol dire abbandonare anziani e persone fragili - avverte Marsilio -. Sarebbe un impatto sociale troppo forte: chiediamo al Governo di fare un'ulteriore riflessione su questo».

«Dal punto di vista epidemiologico - ha infine ricordato Fontana - non ha senso che sia considerato sicuro muoversi per le visite nel proprio Comune e sia definito pericoloso andare a trovare qualcuno che abita nel paese di fianco».

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