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Obama salvato dal look suo e della moglie: dietro c'era davvero ben poco

Obama salvato dal look suo e della moglie: dietro c'era davvero ben poco

Ciò che resterà di Barack Obama, al netto delle valutazioni politiche, è un volto e un corpo che hanno cambiato per sempre la storia degli Stati Uniti e non solo. Non penso tanto al fatto che sia stato il primo presidente Usa di colore, quanto alla sua giovane età al momento della prima elezione. Bello, magro, elegante, fotogenico, rassicurante eppure ambizioso, Obama ha rappresentato la faccia dell'America che non ha conosciuto né gli anni postbellici né le tensioni della Guerra Fredda. È globale, colto, intelligente, seduttivo ma al contempo sposo fedele ed eccellente padre di famiglia.

Fotografato da Terry Richardson, noto per gli scatti hot, nel 2007 quando era ancora senatore dell'Illinois, nel 2008 la sua immagine da candidato presidente viene stampata su migliaia di manifesti dallo Street artist Shepard Fairey, aka Obey, che i teenagers adorano come uno di loro. Una campagna di fatto mai autorizzata dallo staff di Obama che però, vinte le elezioni, scriverà all'artista dicendogli di essere stato orgoglioso del suo sostegno.

La scelta degli abiti del neo inquilino della Casa Bianca è sempre perfetta, non per nulla sceglie di vestire italiano: Brioni, Canali. Spesso adotta un look più informale, toglie la giacca, arrotola le maniche della camicia sempre rigorosamente bianca. L'outfit è grigio o blu scuro, eppure una volta si presenta a una conferenza stampa in beige coloniale, sfidando le convenzioni.

Al suo fianco Michelle è perfetta. Pur non dotata di un fisico eccezionale, raramente sbaglia un colpo, osa i colori e su di lei l'eccentricità non è mai kitsch ma stile puro. Da Jason Wu a Versace, da Brandon Maxwell a Ralph Lauren, fino al giallo mandarino firmato Narciso Rodriguez per l'ultimo discorso del marito allo Stato delle Unioni lo scorso gennaio, gli stilisti che l'hanno vestita. Né teme di scoprire le braccia o il decolleté. Una first lady che spacca e ha messo in naftalina tutte le altre mogli dei presidenti passati.

In otto anni Obama è invecchiato, si è ingrigito, eppure è rimasto l'uomo carismatico che ha puntato molto, se non tutto, sulla propria immagine. Persona dell'anno nel 2012 appare in versione dark sulla copertina di Time fotografato da Nadav Kender, pochi mesi dopo non essere riuscito a trattenere le lacrime per il successo nel secondo mandato, dettaglio umano che lo ha reso ancora più forte. Quest'anno il suo volto torna a essere un'opera d'arte, autore Martin Schoeller, esposta al museo di fotografia di Stoccolma.

A soli 55 anni, ancora giovane, lascia un'eredità pesantissima dal punto di vista iconografico. I due attuali contendenti, chiunque prevalga, appartengono di fatto a un'altra epoca, ci riportano a un'America vecchia e consunta, un relitto degli anni Ottanta senza però l'allegria scanzonata di Ronnie Reagan.

Ma queste sono le leggi dell'America: di qui in poi se ne parlerà come di un pensionato, ci auguriamo non si consumi quanto il probabile first husband, Bill Clinton.

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