La concretezza di Mattarella. "Tutte le energie per la ripresa"

E rassicura Berlino sulle violenze

La concretezza di Mattarella. "Tutte le energie per la ripresa"

E adesso, cari ragazzi, non si può più perdere tempo. «Tutte le energie», ma proprio tutte, dice Sergio Mattarella, «devono essere rivolte alla cruciale ripresa economia e sociale». Basta con i no vax, basta pure con le polemiche che da tre giorni stanno accompagnando gli scontri di sabato sera a Roma. Concentriamoci sull'obbiettivo, mettiamo la testa sulle cose essenziali, come le riforme e il piano di aiuti Next Generation. «Questo è il momento della ripartenza», del massimo sforzo e servono, appunto, «tutte le energie dinamiche». Centro e periferia, «governo ed enti locali», le «diverse sensibilità»: diamoci da fare.

Il capo dello Stato è a Berlino, per un viaggio dai forti connotati europei, e da lunedì i tedeschi gli chiedono notizie di prima mano sulla protesta contro i vaccini, perché le immagini della guerriglia attorno a Palazzo Chigi hanno preoccupato un po' tutti. Angela Merkel, che la settimana scorsa era a Roma, rilancia «l'amicizia e lo spirito di collaborazione». Il presidente Frank-Walter Steinmeier spiega che «la Ue ha bisogno di un'Italia forte e affidabile». Mattarella, come Draghi, sono considerati «una garanzia», assicura Steinmeir durante il pranzo, e l'azione del governo con il corollario di stime in crescita lo dimostrano.

Mattarella è comunque costretto a tranquillizzare i suoi interlocutori e a difendere il nuovo corso del Paese: la campagna di immunizzazione va avanti come un treno, l'economia ci sorride e i disordini di piazza sono episodi marginali. «Turbamento sì, preoccupazione no», questa la sintesi offerta lunedì sera al presidente tedesco. Roma ha un governo più che saldo, la situazione è sotto controllo, l'esecutivo ha fatto i compiti, i soldi del Recovery sono a portata di mano e gli atti violenti di squadrismo vanno inquadrati nelle giuste proporzioni, senza farsi prendere dall'isterismo. Sono fenomeni circoscritti. Da non sottovalutare, però marginali, l'Italia è un'altra.

E il giorno dopo, durante una cerimonia all'ambasciata, torna sull'argomento. «La sfida, nobile e avvincente, che si pone ai nostri Paesi è quella di costruire un progetto per l'avvenire. Un progetto bilaterale ed europeo, che sia fondato sulla condivisione delle scelte e responsabilità, che si dimostri all'altezza delle aspirazioni dei cittadini e sappia dare risposte alle giovani generazioni». Non possiamo stare sempre con la testa rivolta all'indietro, Roma e Berlino hanno archiviato da tempo fascismo e nazismo. «Percorre questo cammino significa anche aver interiorizzato le lezioni di storia, Germania e Italia sono da decenni impegnate in un'analisi rigorosa del passato. Insieme abbiamo vissuto momenti di verità».

Il messaggio è rivolto soprattutto all'interno e il capo dello Stato chiama quindi «tutte le energie dinamiche, a tutti i livelli, da quello centrale agli enti locali», e chiede di produrre il massimo sforzo «per la ripresa».

Vale anche per l'Europa in crisi di autorità, priva di politica estera comune e minacciata da una scissione polacca. «Le sensibilità sono diverse però le sfide crescenti sullo scenario mondiale ci impongono di affermare le ragioni di una maggiore unità».

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