Condono a Ischia, governo ko: purghe contro i ribelli grillini

Salta l'emendamento in Commissione, decisivo De Falco: lui già cacciato, Nugnes sospesa. Maggioranza in Senato in bilico

Condono a Ischia, governo ko: purghe contro i ribelli grillini

C'è una foto che è il simbolo della giornata politica di ieri: il senatore Gregorio De Falco lasciato solo sui banchi vuoti della commissione dove ha appena sferrato un colpo inaspettato alla sua stessa maggioranza, mandandola sotto per la prima volta su un provvedimento di peso. Risultato: espulsione immediata dal gruppo parlamentare M5s, che ora in Senato si assottiglia pericolosamente.

Ieri sera si esaminava il testo del decreto legge definito «Urgenze». Si tratta della norma varata per affrontare la tragedia del ponte crollato a Genova, ma di cui la maggioranza ha approfittato per inserire un altro paio di emendamenti su questioni controverse. Primo tra tutti il cosiddetto condono edilizio per migliaia di case nell'area terremotata di Ischia: ieri le opposizioni sono riuscite a far passare nelle commissioni Ambiente e Lavori pubblici una proposta di modifica che di fatto elimina il richiamo alla sanatoria del governo Craxi del 1985, legandolo alla ricostruzione delle case venute giù a Ischia con il sisma dell'agosto 2017.

Nonostante le forti contestazioni, e le perplessità anche all'interno della Lega, lo stesso Luigi Di Maio si era speso per difendere il provvedimento: «Non è un condono, serve a ricostruire le case terremotate, se sono pericolose non si applica». Ma De Falco ha tirato fuori la grinta che lo ha reso famoso per la sferzata al comandante Schettino, «vada a bordo c...», e ha deciso di disobbedire al suo capitano: ieri ha votato insieme alle opposizioni facendo saltare il condono. Complice anche l'astensione di un'altra senatrice grillina «ribelle», Paola Nugnes, uno dei volti più noti dell'ala del Movimento che si riconosce nel presidente della Camera, Roberto Fico. Del resto lui, il comandante De Falco l'aveva detto: «Vogliono processarmi? Facciano pure». E la sentenza è arrivata a tempo di record, in vero stile grillino: «Due persone hanno tradito l'impegno preso con i cittadini: Gregorio De Falco e Paola Nugnes» è il verdetto del capogruppo grillino al Senato, Stefano Patuanelli. Che annuncia: espulsione di De Falco e sospensione per Paola Nugnes. Sono fuori dal gruppo, in attesa di una successiva valutazione del collegio dei garanti del Movimento. E parte subito la pena del fango. «È periodo di restituzione di stipendi» sibila Luigi Di Maio, lasciando intendere che i due volessero farsi cacciare per tenersi i soldi.

Così, ai primi scogli, la maggioranza gialloverde in Senato barcolla pericolosamente: avevano solo sette voti di margine. Oltre De Falco e Nugnes sono in ballo i destini dei ribelli anti decreto sicurezza: Elena Fattori, Matteo Mantero e Virginia La Mura.

Possono ben esultare le opposizioni, da Renzi che manda ringraziamenti ai «coraggiosi senatori grillini», a Mariastella Gelmini che sprona il suo gruppo a continuare così: l'emendamento che ha spaccato i grillini era di Forza Italia.

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