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Confcommercio taglia le stime "Nel 2020 il Pil sarà fermo a +0,3%"

Il presidente Sangalli: «Il Paese adesso deve sbloccare i cantieri e puntare sulla logistica. Lotta al contante? Servono incentivi»

Confcommercio taglia le stime "Nel 2020 il Pil sarà fermo a +0,3%"

Cernobbio (Como) La sollecitazione che Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, invia al governo è chiara: «La strada obbligata per il Paese è tornare a crescere. Per questo, è anzitutto necessario mobilizzare quelle decine di miliardi di risorse disponibili, tra europee e nazionali, trasformando così capitoli di bilancio in cantieri aperti e opere utili da realizzare in tempi brevi». La situazione economica italiana, che Confcommercio ha commentato all'annuale «Forum internazionale di Conftrasporto», resta infatti difficile. «Siamo in stagnazione e il 2020 sarà ancora un anno molto difficile», avverte Sangalli.

I dati illustrati dal Centro studi, relativi al 2019, vedono infatti una revisione al ribasso, rispetto alle attese di marzo, del Pil: la «crescita» è stimata allo 0,1% e non più allo 0,3%. Revisione al ribasso anche per il 2020: al Pil (dallo 0,5% stimato allo 0,3%) si aggiungono i consumi (da 0,5% a 0,3%) e gli investimenti (da 0,7% a 0,6%).

A questo punto, trasporto e logistica, secondo Sangalli, potrebbero contribuire a una ripresa concreta, sempre che non siano più penalizzati dall'eccesso di burocrazia e fiscalità che ancora oggi bloccano troppi cantieri. In proposito, «lo sblocco delle opere infrastrutturali - ha spiegato il presidente di Confcommercio - porterebbe a un incremento di Pil pari al 2,5% e alla creazione di 300mila posti di lavoro». Sangalli commenta anche l'ipotesi di una nuova crisi di governo, alla luce degli ultimatum partiti dal premier Giuseppe Conte sulla Legge di bilancio: «Speriamo che si chiariscono: il Paese ha bisogno di stabilità e questo è un dato fondamentale. La dialettica è importante, ma lo è anche l'obiettivo finale».

Anche i pagamenti elettronici sono stati al centro dell'intervento del numero uno di Confcommercio: «Giusto incentivarli, ma senza penalizzare il ricorso al contante». La confederazione concorda poi con la proposta del presidente di Abi, l'Associazione bancaria italiana, Antonio Patuelli, circa un'armonizzazione europea dei tetti di circolazione del denaro contante. «Anche se - ha precisato Sangalli - il miglior incentivo pro moneta elettronica resta l'abbassamento di costi e commissioni».

In pratica, al momento si parla solo di sanzioni per chi non si dota del Pos, ma non di riduzione di costi e commissioni a carico di consumatori e imprese. Una distorsione per la quale Confcommercio chiede si faccia chiarezza in vista della Legge di bilancio.

Sui temi propri dell'autotrasporto, Paolo Uggé, vicepresidente di Confcommercio e Contrasporto, ha puntato il dito sui paradossi del sistema Italia. «Oggi - ha ricordato - chi meno inquina più paga. Questa è una ingiustizia che dev'essere affrontata. Suddividendo i costi per classi di veicolo, si scopre che quelli più inquinanti rimborsano meno di quelli meno inquinanti. A esempio, l'Euro 0 rimborsa in un anno 1.565 euro in più del costo generato, mentre l'Euro 6 ben 7.892 euro.

Così si deprimono gli investimenti sui nuovi mezzi e l'efficienza dei fattori di produzione».

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