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Il presidente Ucoii alla Camera: osannava predicatore islamista che incitava alla jihad

Il nuovo presidente Ucoii nel 2014 osannava predicatore islamista che definiva ebrei “fratelli delle scimmie”, invocava tagli di gole e incitava al jihad

Il presidente Ucoii alla Camera: osannava predicatore islamista che incitava alla jihad

Nella mattinata di ieri presso la sala stampa della Camera dei Deputati a Roma ha avuto luogo la conferenza stampa con la quale l’Ucoii ha presentato il nuovo presidente, il marocchino Yassine Lafram e il nuovo direttivo nel quale spiccano nomi già noti negli ambienti islamici italiani, come Yassine Baradei (segretario generale) e Nadia Bouzekri (vice segretario), che in più occasioni si sono espressi con esternazioni non poco controverse.

Andiamo con ordine, partiamo dal nuovo presidente Lafram, a capo della comunità islamica di Bologna e con cittadinanza italiana ottenuta nel 2016. Ben noto è il suo post del novembre 2014 quando si faceva fotografare assieme al predicatore islamista radicale Aid al-Qarni definendolo “persona modesta le cui parole rinfrescano il cuore”.

In realtà c’è ben poco da osannare, come mette in evidenza su Facebook l’attivista Victor Skanderberg Romano:

“Costui (Al-Qarni) nel 2004 dalle antenne di IqraTv, dopo la morte del leader di Hamas ‘Abd al-‘Aziz al-Rantissi, proclamò: «É stato ucciso dai fratelli delle scimmie e dei maiali, dagli uccisori dei Profeti. Egli ha compiuto il suo dovere, mentre noi musulmani non siamo serviti a nulla, non abbiamo arrecato alcun danno agli ebrei, la gente oggi protesta verbalmente in televisione oppure organizza manifestazioni. A che cosa serve tutto questo? Prego Allah che faccia cadere i nemici nelle loro stesse trappole, che distrugga gli ebrei e chi li aiuta tra i cristiani e i comunisti e che li trasformi nel bottino di guerra (ghanima) dei musulmani. Ben venga il jihad, il sacrificio e la resistenza contro gli occupanti in Iraq […] le gole devono essere tagliate, i crani infranti e questa è la via verso la vittoria”.

Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa Lafram di tali dichiarazioni. Rinfrescano il cuore?

Passiamo poi a Yassine Baradei, ex membro del direttivo CAIM più volte accusato di supportare i Fratelli Musulmani egiziani, in data 8 febbraio 2015 Baradei scriveva sul proprio profilo Facebook commenti pesantissimi nei confronti di Sua Maestà Re Mohammed VI del Marocco definendolo “sua maestà l’emiro dei ladri (altro che dei credenti).

In un commento poco più sotto Baradei scriveva: “Per il resto in uno stato governato dalla shariaa come quello che dovrebbe essere il Marocco (secondo Costituzione) gli si dovrebbe tagliare le mani, ma un re senza mani come si farebbe che la gente non potrebbe più baciargliele?!”

Interessanti anche le foto di Baradei a una manifestazione a favore dei Fratelli Musulmani egiziani, con tanto di maglietta gialla di Rabaa mentre fa il gesto delle quattro dita così come le foto pubblicate sul proprio profilo raffiguranti sheikh Yasin (fondatore di Hamas), Mohamed Morsi e Tayyip Erdogan, tutti elementi legati ai Fratelli Musulmani.

C’è poi Nadia Bouzekri, ex presidente GMI, che nell’estate del 2016 aveva fatto emergere polemiche in seguito a una foto scattata durante un campeggio GMI dove veniva ritratta mentre parlava accanto a una lavagna dove erano scritte una serie di frasi tra cui “ebrei’s kill”.

La foto, inizialmente pubblicata sulla pagina Facebook del GMI e poi rimossa, non era però sfuggita agli “hunters” dei social network e ancora una volta era Victor Skanderberg Romano (molto attivo nel monitoraggio) a far sentire la propria voce:

“Ma quel "EBREI'S KILL" sulla lavagna a un incontro dei Giovani Musulmani? Faccio anche notare l'ottima organizzazione degli argomenti da trattare. Per ognuno di essi "Israele-Palestina", "Velo", ecc., i referenti dei GMI indottrinano gli iscritti sulle risposte da dare. Si legge chiaramente, ad esempio, che "il vostro papa" è da tirare in ballo quando si parla di velo, assieme al "maschilismo" (è maschilismo imporre a una donna di non portare il velo).”

La Bouzekri in passato si era già fatta notare sui social network per alcuni post polemici sia contro Israele che contro quei paesi da lei definiti “civilizzati” che sarebbero, secondo la sua opinione, responsabili della situazione in Medio Oriente.

Il 23 agosto 2015 la Bouzekri chiedeva l’arresto del PM israeliano, Benjamin Netanyahu, per crimini di guerra.

Ancora una volta sorge dunque spontaneo chiedere alle Istituzioni se sono al corrente di tali episodi e le ragioni per le quali persistono nel dar credito a certi ambienti che continuano a mostrarsi più che controversi.

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