Roma - C'è Fonzie, e poco importa che di Happy Days se ne vedano pochi all'orizzonte. C'è Al Pacino. Ma c'è anche molto altro. Su tutto un Matteo Renzi in modalità super-pop, impegnato a trasformare la sua prima conferenza stampa di fine anno in una performance crepitante di fuochi d'artificio comunicativi, tra metafore calcistiche, battute, echi cinematografici e slogan motivazionali.
Da prestigiatore di una retorica in perenne accelerazione, l'immaginario, il coinvolgimento e l'immedesimazione è ciò che conta. E così avanti con una serie di citazioni, personaggi storici o giochi da tavolo shakerate in un unico cocktail. La new entry questa volta è Al Pacino. «Mi sento un po' come in Ogni maledetta domenica , dove il coach dice ai suoi che ce la possono fare. Noi stiamo dicendo agli italiani che l'Italia ce la può fare, che la squadra ce la può fare, ogni centimetro è importante», dice il premier. E poco importa che alla fine del film citato l'allenatore dia le dimissioni dalla squadra. «La parola del 2015 è ritmo, dare il senso dell'urgenza». La citazione di Ogni maledetta domenica non è una novità visto che nello scorso marzo era stato Roberto Casaleggio a citare la stessa scena, sia pure scegliendo una frase diversa: «O vinciamo come gruppo o veniamo eliminati come singoli». E in Rete c'è già chi ironizza, riprendendo un nomignolo caro a M5S, sul passaggio da Al Pacino all'Ebetino.
Nell'universo di Renzi in versione «grande gigione», c'è il ritorno di Arthur Fonzarelli, in arte Fonzie, di cui il premier ad Amici indossò il famoso giubbotto di pelle nera. «L'Italia non si cambia con uno schiocco di dita come Fonzie, di cui non son degno di indossare il giubbetto». Poi una raffica di slogan, pronunciati senza soluzione di continuità, un po' come i proverbi di Sancho Panza: «Meglio arroganti che disertori», «Niente sconti ai corrotti, gli sconti si fanno solo al supermercato», «Il senso della riforma elettorale? Chi arriva primo vince», «Il nuovo inquilino del Quirinale? Non gioco a Indovina Chi», «Stiamo facendo tutto quello che avevamo promesso, le leggi non hanno il Telepass».
C'è la citazione nascosta ma non troppo di Schettino: «A bordo del Norman Atlantic c'è ora soltanto il comandante, che come tutti i comandanti seri è l'ultimo ad abbandonare la nave». C'è un tributo alla carta stampata con una inedita immagine del giovane Renzi in versione «strillone»: «Io facevo lo strillone, apprezzo l'odore della rotativa. Sono un appassionato di politica e giornali, li aspettavo di notte in edicola: ero malato. Un po' come oggi gli appassionati di politica e giornalismo guardano House of Cards o Newsroom : io adoro Newsroom ». Una battuta sul suo «thatcherismo»: «Quando a uno che viene dai boy scout gli dicono che è come la Thatcher, una che diceva la cosa chiamata società non esiste, allora reagisce: Come la Thatcher, a me?». E poi la consueta, inguaribile ebbrezza da (improbabili) promesse.
Una raffica da fare invidia alla geniale pagina internet contenente l'algoritmo che funziona come «simulatore degli annunci di Matteo Renzi». Con una avvertenza: «Il dispositivo NON garantisce la bontà dei contenuti dell'annuncio e soprattutto la fattibilità di quanto annunciato».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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