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Confindustria chiede di più su lavoro e cuneo fiscale. Landini evoca la piazza. La Cisl per ora non lo segue

Anche se il premier Giorgia Meloni non teme le ricadute elettorali di decisioni impopolari in quanto pronta "a fare quello che è giusto per la nazione", le parti sociali vorrebbero una correzione di rotta in corso d'opera

Confindustria chiede di più su lavoro e cuneo fiscale. Landini evoca la piazza. La Cisl per ora non lo segue

Anche se il premier Giorgia Meloni non teme le ricadute elettorali di decisioni impopolari in quanto pronta «a fare quello che è giusto per la nazione», le parti sociali vorrebbero una correzione di rotta in corso d'opera e i sindacati minacciano già la piazza.

Ieri il primo a manifestare la propria insoddisfazione è stato il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. «Chiediamo - ha detto - che Industria 4.0 venga ripristinata integralmente; bisogna poi ridefinire un quadro di regole precise per agevolare chi investe e abbattere tutti i vincoli burocratici che da anni ci frenano». Il leader di Viale dell'Astronomia, pur ribadendo la necessità di un taglio del cuneo fiscale più sostanzioso, si è dichiarato certo che Meloni si confronterà «con i corpi intermedi, e in particolare con Confindustria, nel merito della strategia di politica industriale».

Molto più dura la reazione del sindacato: «In manovra bisogna rilanciare le risorse su servizi, sanità e non autosufficienza e ristabilire la piena perequazione sulle pensioni perché nella fasce sopra a quattro volte la minima c'è un pezzo fondamentale degli ex lavoratori di questo Paese. Non si può far cassa sui nostri anziani», ha dichiarato il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra che chiede di restituire a questa categoria i 2 miliardi di minore rivalutazione delle pensioni poiché il costo di Quota 103 è di 700 milioni. Il sindacato di Via Po, tuttavia, non ha scelto subito la strada della protesta e attende, come Confindustria, la convocazione di Meloni.

Molto meno paziente il segretario della Cgil, Maurizio Landini. «È un manovra negativa perché colpisce quelli che stanno peggio, non aumenta i salari, non combatte l'evasione fiscale, aumenta la precarietà. È una manovra per noi sbagliata che va cambiata», ha sottolineato ieri aggiungendo che «penso che sia anche necessario in questo senso ragionare su cosa mettere in campo per provare a cambiarla non escludendo una «necessaria mobilitazione del Paese»

«Questi sono i temi che dobbiamo affrontare e sono sicuro che lo faremo in modo unitario», ha affermato il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, dopo aver criticato la manovra su voucher, fisco e pensioni. «Lo possiamo fare solo noi, solo il movimento sindacale.

Abbiamo questa responsabilità», ha aggiunto aprendo alla possibilità di una manifestazione unitaria la cui opportunità sarà valutata (anche se la strada pare segnata) nell'esecutivo Uil in programma per domani.

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