Il costo della bolletta dramma quotidiano per famiglie e imprese

La premier annuncia analisi sulle anomalie e consiglia l'adesione ai contratti pluriennali a prezzo fisso

Il costo della bolletta dramma quotidiano per famiglie e imprese
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dal nostro inviato a Bologna

Il costo dell'energia in Italia continua a rappresentare un nodo critico per la competitività del sistema produttivo e per la tenuta economica del sistema Paese. L'allarme è stato rilanciato ieri dal presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, che ha parlato di un «vero dramma che si compie ogni giorno: per le famiglie, per le imprese e per l'Italia intera». Le aziende, ha spiegato, «continuano a subire un sovraccosto energetico che supera il 35% del prezzo medio europeo e che arriva anche a toccare punte dell'80%, nel confronto con i maggiori Paesi dell'Unione: è una situazione insostenibile, occorre agire con urgenza».

I numeri danno ragione al presidente degli industriali: nel 2024 l'Italia ha registrato un prezzo medio dell'energia elettrica pari a 108,52 euro per megawattora, il più alto tra tutti i Paesi dell'Unione Europea. Il calo del 15% rispetto al 2023, seppur positivo, non è bastato a colmare il divario con gli altri mercati che hanno beneficiato di flessioni molto più significative. In Francia, il prezzo medio è stato di 58,02 euro, nell'Area scandinava 38,06 euro, in Germania 78,51 euro e in Spagna appena 63,04 euro. Un gap strutturale che nel caso della Spagna supera i 45 euro e che non trova giustificazione nei soli meccanismi di mercato. Ad aprile 2025, il Pun (prezzo unico nazionale) è sceso sotto la soglia dei 100 euro/megawattora, ma resta comunque distante anni luce da quello spagnolo (26,81 euro), francese (42,21 euro) e tedesco (77,94 euro).

A queste sollecitazioni la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha replicato non solo annunciando un'analisi per verificare eventuali «anomalie nella formazione del prezzo dell'energia», ma anche che su questo tema ci sono i Ppa (Purchase power agreement), ovvero contratti pluriennali a prezzo fisso tra produttori da fonti rinnovabili e utenze aziendali. Elettricità Futura, l'associazione che rappresenta le principali aziende della filiera elettrica italiana, ha espresso apprezzamento per le proposte avanzate dalla premier. In particolare sui Ppa, considerati «uno strumento già operativo ed efficace per disaccoppiare i prezzi dell'energia rinnovabile da quelli del gas».

L'associazione ha ribadito la propria disponibilità a collaborare su tutte le soluzioni che possano contribuire a ridurre il costo dell'energia, compresi strumenti come l'«Energy Release», ovvero contratti triennali stipulati tra produttori e il Gestore dei servizi energetici che anticipa loro a prezzi convenienti energia da rinnovabili a fronte dell'installazione di nuovi impianti e della restituzione su base ventennale di quanto anticipato.

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