C'era una volta il Pci di Enrico Berlinguer che ventava 1 milione e mezzo di iscritti. Arrivò, poi, il Pd di Walter Veltroni che contava 831mila tesserati. E ora? Quest'anno, probabilmente non arriverà a 100mila iscritti.
Secondo i dati diffusi dall'agenzia Dire nel 2009 gli iscritti che parteciparono alle primarie che consacrarono Pier Luigi Bersani segretario furono 462.904 iscritti, con un'affluenza pari al 56,4%. Nel 2013 Matteo Renzi, invece, vinse con una partecipazione del 55,3%, pari a 296.645 militanti su un totale di 539.354. E, nel 2017, se da un lato l'affluenza aumentò fino al 59,3%, dall'altro votarono 30mila persone in meno. I dati comunicati ieri, invece, sono ancor più allarmanti: "L'affluenza sulla platea degli aventi diritto e' stata del 51.05% pari a 93.000 votanti", scrive in una nota la commissione per il Congresso che calcona in 180mila gli aventi diritto al voto. Un'altra cifra record: in negativo. Per il momento, a due giorni dalla chiusura dei seggi, le percentuali sono le seguenti: Valle d'Aosta 29.75% Piemonte 68.29% Liguria 64.10% Lombardia 82.37% Veneto 45.87% Friuli V.G. 74.39% Trentino 24.41% Alto Adige 73.08% Emilia Romagna 61.28% Toscana 82.38% Marche 59.32% Umbria 23.40% Lazio 87.79% Molise 24.47% Abruzzo 29.75%. Ancor più disastrosi sono i numeri provenienti dal Sud: Campania 12.87% Puglia 17.78% Basilicata 42.15% Calabria 24.29% Sardegna 14.83% Sicilia 7.43% . La commissione per il Congresso ha, perciò, deciso di prorogare i termini di scadenza del voto. Doveva terminare il 23 gennaio, ma il congresso dei circoli continuerà anche nel prossimo fine settimana con l'obiettivo di superare quota 100mila.
"Vista la difficolta' manifestata da diversi circoli a terminare la propria fase di convenzione, la commissione per il congresso ha deciso all'unanimita' di prorogare la votazione nei circoli fino a domenica 27 gennaio", si legge nella nota.
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