Siamo ormai a fine maggio e comincia la nascita di varie specie di uccelli che hanno faticosamente nidificato, non solo in boschi e campagne, ma anche nella siepe di fianco casa o sulle piante del giardino privato o ancora nei parchi pubblici.
Basta un vento forte o una bomba d'acqua per far cadere dal nido un piccolo non ancora autonomo.
Di solito sono merli o, dove ancora ci sono, passeri. Che fare se capita di imbattersi in uno di questi nidiacei che tenta di svolazzare per mettersi in salvo da predatori d'ogni tipo?
In ogni città ormai c'è una sede della Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli) cui ci si deve rivolgere, anche perché tutta la fauna selvatica è considerata bene indisponibile dello stato e non si può detenere.
Ma se è sera e la Lipu è chiusa o non c'è proprio?
Mettere il nidiaceo in una scatola (con fori) al buio. Probabilmente toccandogli il becco lateralmente lo aprirà.
Con una pinzetta deporre in gola piccoli pezzetti di carne (se è un merlo) e, con un contagocce, somministrare acqua con un po' di zucchero.
Per un passero va benissimo il frammento di pane bagnato.
Superata l'emergenza rivolgersi alla Lipu, ai vigili provinciali o al Corpo Forestale (ora Carabinieri).
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