Coronavirus

"Il console tossisce", il palazzo trema

Timori per il diplomatico iraniano. Ma il rischio è immaginario

"Il console tossisce", il palazzo trema

Milano C'è un condominio a Milano (zona San Siro) dove abita il console iraniano. Persona rispettabilissima. Recentemente - dicono gli inquilini del palazzo - «con una tosse sospetta». «Sospetti» che si sono aggravati quando il console sarebbe stato visto entrare in un'ambulanza per non meglio precisati «accertamenti». Subito tutti hanno pensato al peggio; un peggio» che, in questi tempi (soprattutto in Lombardia), si riassume in un una sigla di cinque lettere, un trattino e un numero di due cifre: covid-19. L'amministratrice del condominio in «allarme» spiega al Giornale: «Il referto medico, che ho avuto modo di leggere, parla di una normale influenza, non di coronavirus. I medici hanno suggerito al paziente di rimanere a casa per qualche giorno». Ma c'è chi nel palazzo, complice la psicosi, non si sente tranquillo. Da parte sua il console - non accusando evidentemente particolari disturbi - continua a uscire tranquillamente dalla propria abitazione come se fosse sano come un pesce. In realtà al console (estraneo allo status del «malato in quarantena) non si possono attribuire «colpe» particolari, se non quella di venir meno a un semplice protocollo di buon senso che suggerirebbe, da parte sua, qualche prudenza in più . Abbiamo cercato di contattarlo, ma ieri nei suoi uffici milanesi il telefono squillava a vuoto. Non resta quindi che la versione dei condomini in stato di «agitazione», i quali già avrebbero provveduto a far «sanificare le parti comuni del condominio». Misura di profilassi utile o superflua? Sempre meglio una sanificazione in più che una in meno. «Sullo stesso pianerottolo del console, abita mio padre che ha 94 anni, un'età considerata dai medici particolarmente a rischio in caso di infezione», racconta al Giornale un cittadino preoccupato. Preoccupazioni che sono aumentate dopo che, da ieri, si è saputo che l'Iran si è trasformato in uno dei principali Paesi-focolai del virus. Impressionanti i dati: oltre 2.300 contagiati e 77 morti. Inoltre circa l'8% dei legislatori iraniani è risultato positivo al virus. La lista degli attuali o ex alti funzionari ammalati nel contagio comprende un vice presidente, il vice ministro della Salute e 23 membri del Parlamento. Lunedì scorso i media statali iraniani hanno riferito che «un funzionario era morto a causa del virus» e che «anche il ministro dell'Industria è contagiato». Non risulta invece, al momento, nessun console infettato. Sarà sufficiente a far tirare un sospiro di sollievo ai condomini del palazzo in zona San Siro? I più scaramantici tocchino ferro. E poi corrano a lavarsi le mani. Per almeno 20 secondi.

Non uno di meno.

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