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Al via alle consultazioni di Fico: ecco cosa succede da oggi

Il presidente della Camera ha ricevuto un incarico esplorativo dal capo dello Stato Mattarella. Oggi a Montecitorio Pd, Leu, Italia viva, Movimento 5Stelle ed il gruppo di Europeisti e Autonomie

Al via alle consultazioni di Fico: ecco cosa succede da oggi

Adesso la palla è passata al presidente della Camera Roberto Fico. Spetta a lui, infatti, verificare se ci sono i numeri per formare la maggioranza di governo (per quanto spudoratamente rattoppata col nastro adesivo) e proseguire con l'eseguitivo, magari ancora a guida Giuseppe Conte. Proprio ieri, venerdì 29 gennaio, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha affidato alla terza carica dello Stato un mandato esplorativo finalizzato a comprendere se il sedicente avvocato del popolo ha ancora i numeri per guidare il Paese e restare fermo al proprio posto, o se invece sia necessario procedere per altre vie. Le consultazioni di Fico con le varie rappresentanze politiche cominciano oggi ed andranno avanti fino a martedì pomeriggio, quando il grillino dovrà riferire a Mattarella.

Primo appuntamento alle ore 16:00 coi gruppi parlamentari di Camera e Senato del Movimento CinqueStelle. A seguire (ore 17:20) sarà invece il turno del Partito democratico, poi alle ore 18:40 quello di Italia Viva - Psi. A concludere gli appuntamenti in previsione per la giornata di oggi saranno i gruppi parlamentari di LeU (ore 20:00). Le consultazioni in previsione per domani, domenica 31 gennaio, si apriranno alle ore 10:00 per i "responsabili/costruttori" (comunque li si voglia chiamare) del neonato gruppo a palazzo Madama "Europeisti - MAIE - Centro Democratico". Alle 11:20 sarà il turno del Gruppo Parlamentare "Per le Autonomie (SVP-PATT, UV)" del Senato, mentre gli elementi del Gruppo Misto della Camera dei deputati che appoggiano Giuseppi saranno ricevuti alle ore 12:40 unitamente a Centro Democratico- Italiani in Europa, Maie-Movimento associativo Italiani all'estero-Psi e Minoranze linguistiche. A chiudere (ore 14:00) il Gruppo Parlamentare Misto del Senato della Repubblica, ma solo quei componenti che vogliono sostenere la maggioranza attuale.

Nell'affidare questo importante incarico al presidente della Camera Fico, il capo dello Stato ha specificato che l'Italia si trova in questo momento in una condizione di triplice emergenza – sanitaria, economica e sociale -, dunque la maggioranza dovrà essere forte e stabile. Basta litigi, insomma. Eppure la strada sembra essere parecchio in salita. Malgrado l'abbassamento dei toni di Pd e M5S nei confronti del rottamatore Matteo Renzi e della ribelle Italia Viva, i dissapori sono ben lungi dall'esaurirsi. L'ex sindaco di Firenze, consapevole dell'importanza della sua posizione (è infatti l'unico a poter tenere in vita il governo Giuseppi), gongola ed avanza nuove pretese, mentre all'interno del Movimento 5Stelle stanno prendendo vita forti dissidi interni, che potrebbero mandare all'aria tutto quanto. La sola idea di riaprire a Renzi ha mandato su tutte le furie l'"irreprensibile" Alessandro Di Battista, che ha già minacciato di andarsene in caso di riappacificazione con l'ex premier. E se Dibba se ne va potrebbe portare via con sé anche alcuni parlamentari grillini, cosa che non può non spaventare i vertici del Movimento.

In questi 4 giorni il presidente Fico avrà davvero un bel da fare nell'ascoltare le richieste e le pretese dei vari partiti. Proprio in giornata odierna a palazzo Montecitorio saranno ascoltati i rappresentati del Pd, di Leu, di Italia viva, del Movimento 5Stelle ed il gruppo di Europeisti e Autonomie. I tempi sono strettissimi e Sergio Mattarella vuole avere presto una risposta."È doveroso dar vita a un governo, con un adeguato sostegno parlamentare, per non lasciare il nostro Paese esposto agli eventi in questo momento così decisivo per la sua sorte", ha infatti dichiarato il capo dello Stato, come riportato da Agi. Vedremo a cosa porteranno queste nuove consultazioni. Pd e M5s hanno ribadito il loro appoggio a Conte, mentre Italia Viva ha chiesto discontinuità. I partiti di centrodestra, invece, invocano le urne. Il voto degli italiani potrebbe in effetti essere l'unica reale cura per questa crisi. Intanto, fra i vari nomi che hanno cominciato a circolare nei palazzi della politica, torna ad esserci quello dell'ex presidente della Bce Mario Draghi.

L'economista potrebbe guidare un possibile governo istituzionale, nel caso in cui non sia possibile proseguire con l'esperienza giallo-rossa.

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