Coronavirus

Contagi in aumento, allerta Zaia. "Così rischiamo di schiantarci"

In Veneto crescono positivi e ricoveri. In Italia altri 142 infetti e 23 morti. Mandragone, prorogata la zona rossa

Contagi in aumento, allerta Zaia. "Così rischiamo di schiantarci"

I contagi stanno peggiorando. Sono 142, in aumento rispetto ai 126 del giorno precedente. Di questi 62 sono in Lombardia e «solo» 8 in Veneto. Ventitre i decessi. A Mondragone, in Campania, la zona rossa nei palazzi ex Cirio è stata prorogata fino al 7 luglio. Nulla che si avvicini alle soglie di allerta, ma sono comunque segnali da non sottovalutare. Il primo a non prendere sottogamba i nuovi casi è il presidente della regione Luca Zaia. Che legge nei 5 ricoveri veneti in più e nell'aumento di 35 persone in isolamento in un giorno una possibile ripresa dell'infezione.

Si tratta per lo più di focolai che si spera di poter spegnere sul nascere, ma il timore è che vadano all'aria tutti gli sforzi fatti per debellare il virus. Il primo focolaio è quello di Feltre, dove è stato chiuso il supermercato Eurobrico dopo aver rilevato alcuni test positivi tra i dipendenti. Il secondo è quello scoppiato tra un gruppo di badanti arrivate a bordo dello stesso bus dalla Romania. Da oggi verrà effettuato il tampone gratuito a tutte le badanti che rientrano dalla Moldavia. Anche a quelle che hanno già fatto il test nel loro Paese. Sono una categoria «pericolosa» perchè stanno a contatto con gli anziani e non ci si può permettere che portino l'infezione tra i soggetti più fragili, sarebbe un disastro.

«Continuiamo ad avere la preoccupazione della reinfezione - spiega Zaia - La festa della liberazione non funziona. La sanità del Veneto ha consegnato un Veneto in ordine dopo tre mesi di lockdown e terapie intensive. Gli ultimi numeri per me non sono buoni». E d'accordo l'estate, d'accordo la voglia di stare assieme all'aperto, ma con un limite. Ben lungi dal voler fare la parte di Catone il Censore, Zaia striglia i giovani e tutti quelli che non rispettano le regole. «In un Veneto che ha fatto sempre le pulci alla partita del coronavirus, questi contagi in aumento non sono motivo di vanto. Attenzione perché lo sport nazionale di non mettere più la mascherina piuttosto che l'assembramento è la quiete dopo la tempesta ma se siamo prima della tempesta, ci stiamo predisponendo per metterci nei guai».

Di fatto il governatore ricalca le considerazioni fatte dal direttore di Microbiologia dell'università di Padova Andrea Crisanti che non ha mai smesso di sostenere che «il virus è ancora tra noi» e che ora si chiede «se siamo preparati a spegnere sistematicamente i focolai che via via si manifesteranno e che con l'autunno e l'inverno sicuramente avranno dimensioni e frequenza maggiori». Per affrontare questa «fase limbo», è fondamentale la collaborazione dei singoli cittadini. A fare la differenza saranno proprio i loro comportamenti, a cominciare dalla mascherina e dalle distanze di sicurezza. «Inauguriamo questa nuova fase - rincalza Zaia - in cui ognuno di noi deciderà se vuole andare allo schianto o cercare di salvare la propria vita e quella degli altri cittadini. Perché la fase della convivenza ormai l'abbiamo vissuta, è iniziata il 18 maggio e finisce con oggi con 8 casi in più e 35 isolati».

E se c'è da prendere decisioni strong, Zaia non si tira indietro e lo abbiamo visto nei mesi scorsi. Anche ora il governatore non intende fare sconti a nessuno e appoggia la proposta di Benetton di far slittare al 2022 i mondiali di sci a Cortina. Sarebbe infatti troppo rischioso mettere in moto tutto il meccanismo per il 2021, cioè a gennaio, e l'evento rischierebbe di saltare in caso di una ripresa dei contagi che, ogni giorno di più, è da mettere in conto.

La decisione definitiva verrà presa domani.

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