"Contagi in calo, l'immunità di gregge è lontana"

Nuovi casi: 1.872. Morti: 285. Brusaferro: 74 comuni in zona rossa. Basta conferenze stampa

"Contagi in calo, l'immunità di gregge è lontana"

In un giorno in cui i numeri del contagio spingono a uno stiracchiato sorriso, la vera notizia è che la Protezione civile abolisce la conferenza stampa delle 18, già resa bisettimanale - da quotidiana che era - e ormai abrogata. L'ultimo show di Angelo Borrelli (nella foto), il capo del dipartimento, avviene sotto il segno di una nuova fase dell'emergenza, meno paranoica anche dal punto di vista comunicativo.

Dunque i numeri. Buono il dato sui nuovi contagi, che sono 1.872 (per la seconda volta sotto quota 2mila dall'11 marzo) e portano il totale a 205.463. Per la prima volta il numero dei casi attivi (101.551, con una pronunciata diminuzione di 3.106 casi) è meno della metà dei casi totali. Il che vuol dire che morti e guariti finora sono di più dei positivi attuali. Tra i quali ci sono 1.694 in terapia intensiva (-101), 18.149 ricoverati in reparti ordinari (-1.061) e 81.708 in isolamento domestico fiduciario (-1.944). I nuovi decessi sono 285, il secondo dato più basso dal 14 marzo (il totale sale a 27.967) mentre fa boom il numero dei nuovi guariti, con un +4.693 nettamente superiore al 3.033 del 23 aprile, che era il record precedente. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 75.945 Alto il numero dei nuovi tamponi, 68.456, che portano il totale a quasi due milioni (1.979.217), effettuati su 41.441 nuovi soggetti. La percentuale di contagi sui nuovi tamponi scende ban al di sotto del 3 per cento (2,73) e questo dato, al netto delle incertezze sul modo in cui è calcolato (a chi vengono fatti i tamponi?) è comunque rassicurante.

In mattinata il presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro aveva dato dei particolari in più. Ricordando che esistono ancora zone rosse anche se si sono ridotte, «ora sono in zona rossa 74 comuni in 7 regioni. E sono la testimonianza a livello locale della capacità di individuare i focolai e di intervenire per contenerli». Che si stima «un 4-7 per cento di popolazione contagiata asintomatica». E che «ci sono 6.395 casi in individui di nazionalità straniera. La loro curva è uguale a quella dei cittadini italiani». E che, soprattutto, l'«epidemia non è finita. Il concetto di liberi tutti può essere pericoloso».

Brusaferro è anche intervenuto sulla corsa ai test sierologici anche privati, che invece «andranno fatti su indicazione della sanità pubblica e dei dipartimenti di Prevenzione» e «oltretutto bisogna capire le differenze fra test e test, l'attendibilità di ognuno di essi e le

caratteristiche che questi hanno. Se una persona dovesse risultare positiva «comunque dovrebbe fare un tampone». Infine l'immunità di gregge. «Perché serva deve riguardare almeno l'80 per cento della popolazione, il 60 non basta».

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