Avanti piano. I numeri che arrivano dall protezione Civile obliterano la politica aperturista del governo, perché disegnano una curva dei contagi sempre più bassa, malgrado come abbiamo scritto spesso i numeri del fine settimana siano sempre da prendere un po' più con le molle.
Partiamo come sempre dai contagi. I nuovi casi contabilizzati ieri sono 416, il terzo dato più basso degli ultimi tre mesi dopo il +300 del 25 maggio e il +397 del 26 maggio. Un dato che come sempre va «pesato» in rapporto al numero dei tamponi, che ieri sono stati un po' meno del solito, 69.342. Resta molto basso il tasso di positività rispetto ai test, che è stato dello, 0,60 per cento. La Lombardia è stata come sempre la regione che ha fatto registrare il maggior numero dei casi, più della metà del totale (221 dei quali 62 nella provincia di Milano, 41 in quella di Brescia e 35 in quella di Pavia) davanti al Piemonte (82) e alla Liguria (32). In Lombardia ieri sono stati refertati 14.301 tamponi e il tasso di contagio è stato molto più alto della media nazionale: l'1,54 per cento. Ancora più alto se confrontato al tasso medio dell'Italia «senza» Lombardia, che è stato dello 0,35 per cento.
I nuovi casi portano il totale delle persone che hanno contratto il virus a 232.664, e quello degli attualmente positivi è di 43.691, con una calo di 2.484 assistiti rispetto a venerdì. Tra essi 450 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 25 pazienti rispetto a venerdì, calo che va ormai avanti costantemente dal 3 aprile, quando in terapia intensiva ci fu il picco di 4.067 ricoverati. Sono 6.680 persone ricoverate con sintomi, con un decremento di 414 pazienti rispetto a venerdì e 36.561 persone, pari all'84 per cento del totale, quelle isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. È sempre la Lombardia la regione più colpita, con 21.809 attualmente positivi (il 49,91 per cento del totale, praticamente la metà), davanti al Piemonte (5.290), all'Emilia-Romagna (3.279) e al Lazio (3.055). I positivi sono 1.612 in Veneto, 1.347 nelle Marche, 1.222 in Puglia, 1.166 in Toscana, 999 in Sicilia, 981 in Puglia, 781 in Liguria.
Cresce invece leggermente il numero dei deceduti: 111 che portano il totale a 33.340. Nell'ultima settimana soltanto un'altra volta il numero dei morti giornalieri aveva superato quota 100, il 27 maggio (+117). Anche in questo caso la Lombardia ha la maggioranza assoluta dei decessi con 67. La Lombardia ha ancora un tasso di mortalità molto più alto della media nazionale. Con 16.079 decessi su 88.
758 casi complessivi è del 18,12 per cento mentre in Italia del 14,33 e nell'Italia «delombardizzata» dell'11,99. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale a 155.633, con un incremento di 2.789 persone rispetto a venerdì.
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