Coronavirus

Contagi oltre quota 200mila Italia quasi tutta in giallo. Ospedali, rischio codice nero

Un milione e mezzo di positivi. L'ordine dei medici di Napoli: "Presto dovremo scegliere chi curare e chi no"

Contagi oltre quota 200mila Italia quasi tutta in giallo. Ospedali, rischio codice nero

Giovedì 30 dicembre è stato il giorno dello sfondamento di quota 100mila. E una settimana dopo, giovedì 6 gennaio, ecco che viene abbattuto anche il muro dei 200mila contagi. Ieri 219.441 nuovi contagi, un dato spropositatamente più alto rispetto a solo qualche settimana fa. Per restare al giovedì, il 16 dicembre, appena tre settimane fa, i contagi giornalieri erano stati 26.109. Oggi sono oltre otto volte superiori. Un'esplosione talmente incontrollata da lasciare quasi stupefatti i governi, che faticano a prendere misure che avrebbero l'effetto del cucchiaio per svuotare il mare.

Ci sono cifre che sconcertano, record che vengono riscritti giorno dopo giorno. Gli attuali positivi sono 1.593.579, dei quali 1.578.285 in isolamento domiciliare. Va detto che il boom dei contagi si spiega in parte con il record di tamponi fatti (6.539.911 negli ultimi sette giorni), perché naturalmente più cerchi e più trovi. Ma si spiega soprattutto con l'alta percentuale di tamponi positivi, che ieri è stata del 19,28 per cento, che non è record ma è altissimo per un giorno feriale (i dati di ieri si riferiscono infatti a mercoledì 5). L'incidenza dei contagi è a 1.677,58 settimanale casi ogni 100mila abitanti. Secondo la fondazione Gimbe, che sciorina dati relativi a tre giorni fa, «in 63 province l'incidenza supera i 1.000 casi per 100.000 abitanti». I picchi attualmente a Firenze (3.058), Lodi (2.747), Monza-Brianza (2.677), Siena (2.631) e Milano (2.538). Tutta colpa di Omicron. A cui stiamo lasciando campo libero. Cosa pericolosa secondo Catherine Smallwood dell'Oms perché «la moltiplicazione dei casi di Omicron nel mondo potrebbe aumentare il rischio della comparsa di una nuova variante di Covid-19 più pericolosa».

Certo in Italia la situazione negli ospedali è ancora sotto controllo. I ricoverati in reparti ordinari sono 13.827, 463 in più rispetto al giorno precedente, e l'occupazione dei posti disponibili è al 21,65 per cento, da giallo pieno, ma molto lontano rispetto ai picchi dell'autunno 2020 e della primavera 2021 (il record sono i 34.697 del 23 novembre 2020). In terapia intensiva sono in 1.467 (+39 rispetto al giorno precedente) e la percentuale di occupazione a livello nazionale è del 15,88 per cento (record i 4.068 del 3 aprile 2020). I morti ieri sono stati 198, in calo rispetto agli ultimi due giorni.

E a proposito di ospedali, va registrato l'allarme del presidente dell'Ordine dei Medici di Napoli, Bruno Zuccarelli, dopo un confronto con i colleghi degli ospedali della provincia: «La situazione è critica, abbiamo bisogno di aiuto ora. Roma decida per una misura drastica. Né all'indomani del primo lockdown - spiega - né nella seconda e terza ondata, la situazione è stata tanto grave, ora rischiamo di perderne il controllo. Ciò che si decide oggi avrà effetto fra 10-15 giorni. Se vogliamo evitare il peggio si intervenga subito, non metteteci in condizione di dover applicare il codice nero» per decidere chi curare e chi no.

E veniamo alle regioni. Oggi sarà il giorno della cabina di regia che stabilirà i cambiamenti di colore. La Liguria è destinata all'arancio, con il 34,22 per cento di occupazione dei posti letto in area non critica e il 20,09 delle terapie intensive. Restano in giallo Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Sicilia, Veneto e province di Bolzano e Trento, alle quali si aggiungeranno Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria e Valle d'Aosta.

In bianco restano solo Basilicata, Molise, Puglia e Sardegna.

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