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La verità sulla mossa di Conte "Ora sapremo davvero tutto..."

Il Premier Giuseppe Conte consegnerà, oggi, le sue dimissioni e proporrà a Mattarella di poter cerca una nuova maggioranza

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Quest'oggi il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, salirà al Quirinale per rassegnare le dimissioni, evitando così la sconfitta al Senato. Quale sia la scelta che prenderà il Presidente della Repubblica in merito, ancora non si sa, quel che è certo, è che Conte, senza un'altra maggioranza, si deve dimettere. Ha poche ore per trovare dei nuovi elementi da innestare all'interno del suo possibile terzo governo sperando di poter mantenere, ai loro ruoli, i ministri economici e sanitari: Gualtieri, Boccia, Amendola e Speranza. La verità però è che, al momento, i numeri non ci sono e l'idea, di riuscire a creare in così poco tempo una nuova squadra, appare alquanto fantasiosa.

Conte vorrebbe aggiungere al suo futuro governo qualche esponente di Forza Italia e del centro, mettendo invece un veto assoluto su Fratelli d'Italia e Lega. Un divieto piuttosto scontato dal momento che i primi ad invocare le elezioni e la caduta di Conte sono proprio i leader di questi due partiti.

La realtà dei fatti, però, è che il Premier si sente tradito dai suoi sodali e che i primi a non volerlo più sono proprio questi ultimi. Secondo Italia oggi, i "bene informati" sono pronti a giurare che si sia trattato di un piano della maggioranza per farlo uscire di scena. E l'unico modo per riuscire a realizzarlo, dal momento che il primo a non essersi mai voluto dimettere è proprio Conte, è stato mostrargli, come per altro è accaduto, che non aveva più la maggioranza al Senato e che di lì a poco il suo esecutivo si sarebbe sfaldato.

Inoltre, la maggioranza ha capito che Conte andava messo fuori dai giochi, altrimenti, la sua strategia avrebbe portato inevitabilmente il Paese alle elezioni. Voto che avrebbe destinato il governo, la scelta del Presidente della Repubblica e tutti i soldi del recovery found al centrodestra. Capendo che qualcosa non andava negli atteggiamenti e nelle dichiarazioni dei suoi, il Presidente del Consiglio, pur provando a restare ancora in carica, ha preferito dimettersi, sperando di ottenere il mandato dal Presidente Mattarella per cercare una nuova maggioranza, più larga.

Come fanno sapere alcune fonti interne del governo al Corriere.it, il premier avrebbe detto: "È il momento della verità. Adesso capiremo se ad aver innescato le dimissioni delle ministre di Italia Viva siano state questioni di merito, o se l’obiettivo era un altro". E poi, riferendosi proprio al leader di Italia Viva: "Io non ho mai fatto personalismi, né ho mai voluto far fuori Renzi. La scommessa vera è se farà il mio nome, o indicherà al capo dello Stato un altro al posto mio".

Parole però che sono destinate anche ai suoi compagni di partito e ai suoi alleati di governo. Da alcune riunioni, ristrette, unicamente tra i big pentastellati, emerge che siano stati proprio loro i primi a chiedere a Conte di dimettersi così da salvare il capodelegazione ma soprattutto la loro linea giustizialista.

L'appello, che farà oggi stesso il premier in conferenza stampa, sarà di stampo europeista volto a chiamare tutti i moderati ed i liberali che popolano il Parlamento. Le riforme comprenderanno: il sistema elettorale, la forma di governo e la creazione di un recovery plan condiviso.

Il tutto con l'obiettivo di portare la maggioranza a 175 senatori rendendo così non più decisivo l'appoggio di Italia Viva.

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