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Conte bis giura al Quirinale

L'esecutivo giallorosso giura al Quirinale davanti a Mattarella. Poi il Cdm per la nomina di Gentiloni commissario Ue

Conte bis giura al Quirinale

Le trattative fra M5S e Pd hanno portato "grandi" (si fa per dire) risultati: il Conte bis è nato. Ieri pomeriggio, Giuseppe Conte ha sciolto la riserva con Sergio Mattarella, ha indicato la lista dei ministri e oggi è il giorno del giuramento. Alle 10 di questa mattina, premier e i suoi ministri hanno giurato nel Salone delle Feste del Quirinale davanti al Presidente della Repubblica. Stasera, invece, ci sarà il primo Consiglio dei ministri con la comunicazione a Bruxelles che sarà Paolo Gentiloni il commissario italiano in Europa.

I ministri, vecchi e nuovi, sono arrivati al Quirinale belli e sorridenti. Si sono salutati, hanno parlucchiato e poi è arrivato il momento di giurare. Prima, però, Dario Franceschini ha twittato un selfie (poi ripostato da Zingaretti) con la delegazione dei ministri Pd. Tutti felici. "Forti di un programma che guarda al futuro dedicheremo con questa squadra le nostri migliori energie, competenze, passione a rendere l’Italia migliore nell’interesse di tutti i cittadini da Nord a Sud", ha detto ieri al Colle il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Questa è la sua squadra e così la presenta.

Tutti i 21 ministri hanno giurato, hanno firmato e hanno stretto la mano a Mattarella e a Conte. Ma un particolare non può essere osservato. Quando a giurare è stato Luigi Di Maio, Conte - oltre a strizzargli l'occhio in più occasioni - gli ha dato ben due mani. Il rapporto fra i due è solidissimo: sono stati loro - delr esto - a dare vita al Conte bis.

Dopo il giuramento al Quirinale, il Governo si trasferirà a Palazzo Chigi. Conte riceverà gli onori, parteciperà alla cerimonia della campanella e poi presiederà il primo Consiglio dei ministri con la comunicazione a Bruxelles del presidente dem: sarà Paolo Gentiloni il commissario italiano in Europa.

Il nuovo esecutivo giallo-rosso lunedì mattina dovrà presentarsi alla Camera per la fiducia e il giorno dopo, martedì, al Senato.

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