Avrebbe dovuto risollevare la compagine grillina mettendosi alla guida di un Movimento 5 Stelle rinnovato, un Movimento 2.0, come lo chiamavano alcuni. E invece, a distanza di pochi mesi dall'essere divenuto leader dei pentastellati, Giuseppe Conte è una figura oramai in completo affanno.
Le piazze a confronto
I consensi non arrivano, persino la sua posizione al comando del M5s è stata messa in dubbio. E ora arrivano anche le polemiche per la piazza semi-vuota in favore dell'Ucraina e per la mancata partecipazione al raduno, di ben altra portata, del Pd.
Si dice che non si dovrebbero mai fare paragoni, ma per i grillini è inevitabile quando il Partito democratico, ora alleato del Movimento, riesce a mobilitare circa 20mila persone a Firenze per manifestare in favore della pace. E se da un lato Enrico Letta aveva come ospite in collegamento nientemeno che il premier ucraino Volodymyr Zelensky, all'evento di Conte erano presenti più o meno 200 persone e, si dice, due telecamere.
A quanto pare nel Movimento tira brutta aria, i grillini sono scontenti e temono di sparire dall'universo della politica. Alla manifestazione di solidarietà con l' Ucraina tenuta l'altro giorno a Napoli, davanti a Palazzo San Giacomo, sono arrivate poche centinaia di persone. Non si sono visti ucraini, fatta eccezione per il Console generale Maksym Kovalenko, intervenuto con la moglie. A poco è servita la presenza di Giuseppe Conte, del presidente della Camera Roberto Fico e del sindaco Gaetano Manfredi.
Una piazza ben diversa rispetto a quella del Partito democratico, che a Firenze pare abbia radutanto circa 20mila persone, con tanto di Volodomir Zelensky in collegamento. All'appuntamento non sono mancati Renzi, Calenda ed i media. I pentastellati sono nervosi e, secondo quanto riferisce La Stampa, si sarebbero domandati con una certa amarezza: "Per quale motivo invece Conte è a Napoli, in una piazza con 200 persone e due telecamere?". Giuseppi, però, non aveva intenzione di presenziare ad un evento insieme a Renzi e Calenda, dando così un segnale politico di apertura a un'alleanza.
Il flop del voto online
Le piazze, tuttavia, non sono l'unico problema dell'ex presidente del Consiglio: sono pochi gli iscritti che hanno partecipato al voto online di questi ultimi giorni. I grillini guardano con crescente preoccupazione la bassa affluenza registrata alle recenti consultazioni in Rete, e temono che i loro militanti li stiano abbandonando. La votazione non ha raggiunto neppure il quorum costitutivo, una vera doccia fredda per i pentastellati.
"La passione scaturisce più facilmente quando ci sono in gioco temi politici e questioni che attengono direttamente alla vita dei cittadini" è il commento di Giuseppe Conte, convinto che lo scarso interesse sia dovuto al fatto che si trattasse di un voto riguardante l'ennesima modifica dello Statuto.
Non tutti i rappresentanti del Movimento, tuttavia, la vedono in questo modo. "Sui territori, ormai, le nostre iniziative si potrebbero tenere in una stanzetta. Forse è anche colpa del Covid, ma l'entusiasmo per le nostre idee sembra essersi spento", avrebbe ammesso un senatore.
La data di giovedì prossimo, quando gli iscritti dovranno votare per riconfermare Conte come leader, si avvicina. "Il numero di voti sarà molto simile a questo, ci fermeremo intorno a quota 35mila", pare essere l'idea di molti grillini scoraggiati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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