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“L’Europa non si identifichi nella Nato”: Conte ora detta l'agenda a Draghi

Così il leader del Movimento Giuseppe Conte avverte Draghi che nei prossimi giorni sarà a Washington

“L’Europa non si identifichi nella Nato”: Conte ora detta l'agenda a Draghi

L’Europa non può identificarsi nella Nato. Il leader del Movimento 5 Stelle non ha utilizzato giri di parole. Giuseppe Conte, intervenendo alla prima lezione della scuola di formazione dei 5 Stelle, tenutasi presso il Tempio di Adriano nella capitale, ha esortato i leader continentali a rivalutare le proprie posizioni nei confronti degli Stati Uniti.

Secondo l’ex premier è venuto il momento che l’Unione Europea debba farsi sentire: “Non può identificarsi nell’Alleanza euro-atlantica”. Ciò per il pentastellato non significherebbe mettere in discussione il rapporto con gli Usa, ma esprimere quella, che a suo parere, sarebbe una “propria vocazione per una soluzione di questo conflitto”.

L’incontro con Biden

Le parole di Conte hanno un eco ancora più forte, tenendo conto che il 10 maggio ci sarà la visita del presidente del Consiglio a Washington. A tal proposito, l’ex premier, negli studi di Retequattro, sollecitato dal giornalista Paolo Del Debbio, è stato chiaro verso Draghi: “E’ inevitabile che confrontandosi con Biden riceverà delle chiare posizioni. Per questo è importante che faccia altrettanto”.

Il M5s alza il tiro

Per il rappresentante dei gialli è indispensabile un confronto in Parlamento. L’obiettivo prioritario per i grillini è chiarire come il Governo sta seguendo l’evoluzione del conflitto, cosa è cambiato dall’inizio della guerra, come pensa di affrontare i passaggi successivi e soprattutto quali posizioni saranno portate nei prossimi incontri internazionali.

Se fino a qualche giorno fa, Conte aveva fatto la vittima, oggi alza la voce. La ragione sarebbe solo garantire “l’esercizio della legittima difesa del Paese”. Per il grillino occorre lavorare perché si arrivi a una soluzione politica: “L’escalation militare – evidenzia – è una spirale tragica che può deflagrare in un conflitto planetario e questo lo dobbiamo evitare”.

I prossimi scenari

Considerando il pressing da parte del M5s, ma anche della Lega, non è da escludere che Draghi possa subito dopo l’incontro negli Usa tornare in aula, come più volte ribadito dallo stesso Matteo Salvini.

Fonti parlamentari, secondo Agi, ipotizzano la data del 18 maggio.

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