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Conte, Di Maio e Pd: ora Dibba fa tremare il M5s

Dibba ne ha per tutti, dagli ex colleghi del Movimento fino ad arrivare alla condotta del Partito democratico ed a quella "scaltra" di Fratelli di Italia

Conte, Di Maio e Pd: ora Dibba fa tremare il M5s

Torna a parlare Dibba, e lo fa senza risparmiare frecciate al suo vecchio partito ed alla maggioranza che supporta l'esecutivo presieduto dall'ex governatore della Banca centrale europea Mario Draghi.

Troppo distanti le sue attuali posizioni politiche rispetto a quelle espresse dall'attuale Movimento Cinquestelle, spiega l'ex deputato durante un'intervista concessa a Sky Tg24. "Il Movimento per un periodo è stata una forza politica molto compatta", dichiara Dibba, "poi sono sorti alcuni dissidi, non personali ma di idee. Io al momento ho idee profondamente contrarie a quelle del Movimento".

Quindi non ci sarà nessuna possibilità di rientrare da figliol prodigo tra le file grilline? Stando ad alcuni quotidiani, infatti, Di Battista avrebbe ricevuto qualche avance da parte di Giuseppi, che certamente dall'operazione di un eventuale ritorno dell'ex deputato potrebbe puntare ad incassare qualche consenso in più. "Giuseppe Conte sa perfettamente che io non mi convinco nè con le poltrone nè con le candidature. Non mi importa niente di questo", spiega l'imperturbabile Dibba. "Mi si convince solo con una linea politica certa, chiara, con proposte intransigenti. Glielo ho detto quando ci siamo visti. Ci siamo conosciuti recentemente ma abbiamo un rapporto leale", precisa ancora.

E per quanto riguarda i rapporti con la vecchia guardia pentastellata, come sono rimasti ad esempio quelli con l'attuale ministro degli Esteri? "Con Di Maio siamo stati amici fraterni, ma forse mai come adesso c'è una grande differenza di vedute e opinioni", precisa l'ex grillino. Differenze, ad esempio, come l'appoggio ad un governo messo in piedi con l'ausilio di parte del centrodestra? "Se tre anni fa ci avessero detto che saremmo stati al governo con Berlusconi...", replica Dibba. "Lo chiamano governo di responsabilità ma è un maquillage per nascondere una decisione scellerata fatta dal M5S", puntualizza. "Non dovevamo stare al governo con nessuno e ora ci stanno con tutti sostenendo un governo conservatore che si circonda di iperliberisti".

Qual'è il giudizio dell'ex deputato sulle forze politiche all'opposizione?"Opposizione al governo Draghi? No, non c'è. In nessun altro Paese stanno tutti al governo insieme e il dramma dell'Italia è che la forza di opposizione ovvero FdI di Giorgia Meloni che è scaltra a differenza di Salvini, fa un'opposizione di facciata perchè non può attaccare gli alleati che stanno al governo. Oggi gli unici a fare opposizione sono gli ex-M5S", dice convinto Dibba.

Anche il Pd dell'oramai celebre "mai col partito di Bibbiano" (ex cavallo di battaglia per convincere i propri elettori che mai si sarebbe passati a fare un governo accanto ai dem di Zingaretti) finisce nel mirino di Dibba, specie quando si tocca il tasto delle prossime consultazioni elettorali. "Conte dice che M5S sarà autonomo? È il minimo sindacale... Ieri ho letto un editoriale di Travaglio e sono d'accordo con lui quando si dice che i 5 Stelle non parlano di temi. Soltanto Virginia Raggi lo ha fatto, ha presentato un programma e infatti è la più attaccata dal Pd e M5S dovrebbe difenderla molto di più". Per salvare il legame coi fraterni dem, quindi, i pentastellati preferiscono non affondare troppo, anche a costo di mettere in crisi il proprio candidato al Campidoglio. "È inconcepibile che Zingaretti e Gualtieri la attacchino quotidianamente, Zingaretti la attacca sui rifiuti sapendo benissimo che le responsabilità sono sue... il M5S lo dovrebbe dire anche se pregiudica l'idillio con il Pd.

Anche per queste ragioni ho abbandonato il Movimento", conclude l'ex parlamentare.

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