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Conte ora pensa al rimpasto: nel mirino la De Micheli

Diversi membri della maggioranza sembrano spingere per cambiamenti dell'esecutivo. Possibile rimpasto a settembre

Conte ora pensa al rimpasto: nel mirino la De Micheli

Oggi a Bruxelles è il giorno del Recovery Found. I leader dei Paesi Ue si riuniranno, in presenza per la prima volta dopo mesi di videoconferenze, nel tentativo di trovare l'accordo per sostenere la ripresa economica degli Stati membri travolti dalla pandemia da Covid-19. Ma gli occhi degli italiani sono puntati anche verso la Capitale, dove iniziano a rincorrersi voci di "rimpasto" nel governo dopo l'estate.

Non è stato facile, infatti, arrivare a un accordo sulle concessioni Aspi e, dopo il nodo Autostrade, la maggioranza si è mostrata ammaccata, viste le divisioni interne, che hanno portato alta tensione all'interno del governo, lasciando un po' "sfilacciata" la squadra del premier Conte. Anche per questo, la possibilità di una crisi a settembre potrebbe essere dietro l'angolo.

Così, per evitare brutte sorprese, Giuseppe Conte potrebbe decidere di attuare quel "rimpasto" invocato da democratici e renziani e definito "possibile, ma non ancora probabile" da alcune fonti dell'esecutivo sentite da Lapresse. Da diverse settimane, il tema sembra essere sdoganato e nella maggioranza se ne comincia già a discutere e a sondare il terreno. Anche il Movimento 5 Stelle, secondo fonti di Agi, non nasconde la possibilità di un cambio nell'esecutivo a settembre, dopo le Regionali e il referendum sul taglio dei parlamentari.

E le caselle più traballanti al momento sarebbero quattro: Infrastrutture, Istruzione, Giustizia, Lavoro. Il nodo Aspi, infatti, non è stato certo l'unico a causare alta tensione nella maggioranza negli ultimi mesi. Sul dl scuola, Pd e 5 Stelle si erano ritrovati distanti e per arrivare a un accordo si era dovuti passare per rinvii, mediazioni e compromessi.

Ora, sulla graticola sarebbero finiti i ministri Paola De Micheli, Lucia Azzolina, Nunzia Catalfo, anche se il bersaglio grosso del Pd sarebbe il pentastellato Alfonso Bonafede. Dopo lo scontro su Aspi, la poltrona più a rischio sembra essere quella del ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, finita nel mirino non solo del Movimento 5 Stelle, ma anche di una parte di dem, che sembrano nascondere alcune perplessità. Lei, dal canto suo, ha però assicurato: "Nessun rapporto deteriorato per la vicenda Autostrade: con il presidente del consiglio Giuseppe Conte si è lavorato e si lavora in stretto contatto".

Nonostante le voci di "rimpasto", Conte non ha mai fatto capire di voler "aprire il dossier", ma a spingere su un ricambio ci sono molti membri della maggioranza, da 5 Stelle e Pd, fino a Italia viva. Fino a settembre, però, si escludono modifiche nella composizione dell'esecutivo.

Ma il cambio di alcune caselle potrebbe arrivare in autunno, una mossa che blinderebbe il governo fino alla prossima primavera, quando basterà reggere fino al 3 agosto, per far scattare l'impossibilità del presidente della Repubblica di scioliere le Camere (dato che si entrerebbe nei 6 mesi precedenti alla fine dei 7 anni di incarico).

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