Conte ordina, Salvini obbedisce "Ma la colpa sarà soltanto sua"

Il ministro cede e scarica lo sbarco sul premier: «Precedente pericoloso, si prenderà la responsabilità»

Conte ordina, Salvini obbedisce "Ma la colpa sarà soltanto sua"

In attesa che la crisi di governo trovi una soluzione dopo il 20 agosto, Salvini continua la crociata contro le Ong che finora gli ha portato consensi e popolarità. Ne ha bisogno il leader leghista, stretto nella morsa di un accordo tra M5s e Pd, tanto che l'ipotesi delle ultime ore è che Salvini stia pensando di ritirare la sfiducia a Conte e andare avanti con il governo gialloverde. Nel frattempo, però, tiene ferma la linea dura sui porti chiusi (o meglio, semi-chiusi). Stavolta però sul caso della spagnola Open Arms c'è di mezzo anche il premier Conte. Parte infatti un braccio di ferro tra i due, a colpi di lettere. Ovviamente dietro la diatriba giuridica c'è la volontà politica, per entrambi, di mettere in difficoltà l'ex alleato ora avversario. Salvini vuole riaffermare la linea dei «porti chiusi» che ha molto pagato in termini di consensi, Conte invece non la asseconda più come nei mesi scorsi ma rema in direzione opposta per costringere Salvini a piegarsi. Altro obiettivo non secondario per Conte, accreditarsi presso le cancellerie europee, sostenendo la linea di Berlino e Parigi sui migranti invece che quella di Salvini, in vista di un possibile ruolo da commissario Ue, come piano B in caso di dimissioni da Palazzo Chigi.

Dopo il carteggio di fuoco di Ferragosto, l'altra sera il premier ha infatti inviato a Salvini una seconda lettera sulla questione Open Arms. Non solo ribadendo la sua posizione già espressa nelle precedente missiva («Se davvero vogliamo proteggere i nostri interessi nazionali, non possiamo limitarci a esibire posizioni di assoluta intransigenza» aveva scritto, accusando Salvini di slealtà) ma ordinando di fatto al ministro di far sbarcare i minori a bordo della nave battente bandiera spagnola. Nella lettera Conte chiede che sia autorizzato lo sbarco immediato delle persone di età inferiore agli anni 18 e - fanno sapere fonti di Palazzo Chigi - conferma che dalla Commissione europea è stata confermata all'Italia la disponibilità di una «pluralità di Paesi europei» (si tratta di Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo, Romania e Spagna) a «condividere gli oneri dell'ospitalità per tutte le persone di cui ci stiamo occupando, anche indipendentemente dalla loro età».

Salvini si è trova così messo all'angolo dal suo stesso premier, e risponde a Conte con una lettera a sua volta, inviandola per conoscenza anche ai responsabili di Difesa, Elisabetta Trenta, e delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli (cioè proprio i due ministri di cui aveva chiesto la rimozione). Il ministro dell'Interno premette le ragioni giuridiche per il divieto di sbarco, citando la Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare e alcune sentenze della Corte Europea dei diritti dell'uomo. In base a cui «una nave che batte bandiera spagnola e che si trova in acque internazionali, è soggetta alla giurisdizione dello Stato di bandiera anche per quel che concerne la tutela e la protezione dei diritti di coloro che si trovino a bordo, ivi compresi gli immigrati non accompagnati». Ma poi Salvini arriva al succo politico della questione, e scrive a Conte «prendo atto che disponi che vengano sbarcati i (presunti) minori attualmente a bordo della nave Open Arms. Darò pertanto, mio malgrado disposizioni affinché non vengano frapposti ostacoli all'esecuzione di tale Tua esclusiva determinazione, non senza ribadirti che continuerò a perseguire in tutte le competenti sedi giurisdizionali l'affermazione delle ragioni di diritto che ho avuto modo di esporti.

Lo farò perché coerentemente e profondamente convinto delle mie ragioni e per evitare che la Tua decisione per il caso Open Arms costituisca un pericoloso precedente» scrive Salvini, cedendo al premier ma rinfacciandogli l'errore. La partita tra i due è in corso, come andrà a finire è ancora un'incognita.

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