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Conte si presenta da Juncker con un buco da otto miliardi

Ieri il testo in Aula, oggi vertice su quota 100 e reddito Martedì l'incontro, ma sui conti restano le distanze

Conte si presenta da Juncker con un buco da otto miliardi

Il governo fa mezza marcia indietro su un compromesso che comunque Bruxelles già considerava insufficiente. Ieri la legge di Bilancio è stata approvata in commissione ed è passata all'Aula. Con un destino già segnato, nel senso che dovrà essere modificata, nel tentativo di farla approvare dall'Ue.

Un'idea dello stato dell'arte ieri l'ha data Matteo Salvini «L'obiettivo è di mostrare buon senso e ragionevolezza a chi osserva in Europa, sperando che ce ne sia altrettanto».

Tradotto, più di tanta strada non ne faremo. Il vicepremier ha praticamente smentito che il governo stia cercando di ridurre il deficit del 2019, oggi all'1,9% del Pil, limando la dotazione finanziaria per il reddito di cittadinanza e quota 100 per quattro miliardi complessivi. «Mi sembra troppo, onestamente», ha spiegato in un'intervista all'Agi. Peccato che per l'Europa sia poco.

Per Bruxelles il rapporto deficit Pil del 2019 deve restare sotto i due punti. All'1,9% sarebbe già una concessione. Poi, come ha ricordato negli ultimi giorni l'azzurro Renato Brunetta, dovrebbe scendere dello 0,8-1% nel 2020; 0,2-0,4% nel 2021. Quindi servono più di 50 miliardi di euro nel triennio.

Il prossimo anno basterebbero otto miliardi di euro. Ma il governo al momento sembra non avere nessuna intenzione di cedere.

La trattativa con Bruxelles è ormai in mano al premier Giuseppe Conte (non più al ministro dell'Economia Tria), che ieri ha dedicato alla manovra dichiarazioni minimaliste. Nella proposta del governo italiano all'Unione europea per evitare la procedura di infrazione «cercheremo di adottare qualche accorgimento per rafforzare il piano degli investimenti», ha spiegato il Presidente del Consiglio all'Adnkronos. In sostanza si taglieranno le risorse per la spesa corrente, ma il saldo sarà appena ritoccato. Negli anni successivi il rapporto deficit Pil «calerà ulteriormente», ha aggiunto.

Già nel bilancio approvato ci sia una riduzione del deficit all'2,1% nel 2020 e all'1,8% nel 2021. Il governo intende rendere più stringente l'impegno per gli ultimi due anni del governo. Difficile farlo, senza risparmi su pensioni e reddito di cittadinanza.

Oggi è una giornata chiave. Premier, vicepremier e ministro dell'Economia si sono dati appuntamento per l'ennesimo vertice. Questa volta ci dovrebbero essere anche le famose stime sui costi di reddito di cittadinanza e riforma delle pensioni fatte dalla Ragioneria dello Stato e dall'Inps.

Possibile che il governo annunci cambiamenti, anche perché la prossima settimana Conte sarà impegnato in Europa. «Vedrò Juncker martedì prossimo a Strasburgo». Si presenterà con la nuova proposta del governo.

Tra i punti della trattativa le previsioni di crescita troppo ottimistiche contenute nella legge di Bilancio. Ieri anche Fitch ha abbassato le stime di crescita dell'Italia sia per il 2018, dall'1,2 per cento all'1 per cento, che per il 2019, dall'1,2 per cento all'1,1 per cento, a causa «dell'incertezza politica» e dei «timori per il commercio globale».

Nessuna schiarita nemmeno sull'altro fronte della manovra, cioè le preoccupazioni delle aziende. Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia ha invitato Conte a mettere sul piatto le sue dimissioni se la manovra non punterà sullo sviluppo. Il premier ieri ha declinato. «Con tutto il rispetto, sono io che conduco il negoziato.

Ringrazio Boccia per i suggerimenti, ma credo di avere le idee chiare».

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