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"Per contrastare il calo demografico vanno aiutate le famiglie italiane"

Il presidente dei senatori di Fdi: su immigrazione e salario minimo le ricette del nostro governo hanno già dimostrato di funzionare

"Per contrastare il calo demografico vanno aiutate le famiglie italiane"

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Piena fiducia nel lavoro del governo e ottimismo. Il presidente dei senatori di Fratelli d'Italia, Lucio Malan, ribatte punto su punto le «riserve» avanzate dal governatore di Bankitalia Ignazio Visco. A partire dalla delicata questione dell'immigrazione.

Senatore Malan, nelle sue considerazioni il governatore Visco accenna al problema del calo demografico e parla di politiche di integrazione come di una soluzione adeguata.

«Noi pensiamo che si debba innanzitutto aiutare le famiglie italiane che vogliono avere figli. L'immigrazione va di certo gestita bene ma la prima preoccupazione è per gli italiani. D'altronde, già solo dal punto di vista quantitativo, se pensiamo a quanto ci costa l'immigrazione potremmo con mezzi ben inferiori aiutare le famiglie italiane ad avere figli».

Visco raccomanda anche il salario minimo.

«Penso che il governatore abbia compiti diversi da quello di indirizzo politico. Le sue opinioni sono interessanti ma noi rimaniamo sul programma con il quale abbiamo ottenuto la fiducia degli elettori. Pensiamo che sia meglio continuare sulla strada che abbiamo già intrapreso. E con un certo successo. Vale a dire: incrementare l'occupazione, tagliare il cuneo fiscale e fare in modo che i salari crescano in modo naturale. Il fatto di aver raggiunto in pochi mesi il massimo livello occupazionale è il passaggio indispensabile per far crescere i salari. Perché quando c'è una relativa scarsità di persone impiegabili i datori di lavoro sono portati a offrire salari più alti».

Quindi l'alta disoccupazione è nemica dei salari?

«Quando la domanda è minore e l'offerta eccede scattano quei fenomeni di sfruttamento, anche in nero, a bassi salari».

Il governatore Visco poi si unisce al coro di chi lancia l'allarme sui possibili ritardi del Pnrr.

«Non cambieremo politica sul modo di gestire il Pnrr. D'altronde l'impegno del governo va nella direzione di impiegare tutte le risorse disponibili in modo proficuo».

Però sui tempi di realizzazione del Piano il pessimismo è diffuso.

«Noi invece lavoriamo, anziché essere pessimismi. E lavoriamo proprio per rispettare i tempi e gli obiettivi».

A proposito di ottimismo, il recente risultato alle amministrative è stato da molti suoi alleati visto come «inaspettato» almeno nella sua portata. Condivide la sorpresa?

«Nell'estensione del successo siamo andati francamente al di là delle aspettative».

Le ragioni del successo?

«Le più semplici: buone candidature. E allo stesso tempo questo voto dimostra che c'è ancora un buon rapporto tra governo e maggioranza degli elettori».

Queste elezioni hanno dato un altro verdetto: Catania al primo turno. E diventa la più grande città amministrata da un sindaco di FdI.

«Importante successo. Con larghissimo margine. Inoltre la Meloni, da quel che so, ha avuto un ruolo determinante nella scelta di Tarantino».

E ora ci si prepara alle Europee del 2024. L'ambizione di tanti esponenti di centrodestra è di formare una maggioranza conservatrice così da influenzare le scelte di Bruxelles.

«I risultati in Spagna e in Svezia ci fanno essere ottimisti anche su questo tema.

Abbiamo il dovere di lavorare per questa evoluzione della Ue che in troppi casi ha dimostrato di essere lontana dai cittadini».

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