Contro la cittadinanza facile centrodestra sulle barricate

Forza Italia e Lega non escludono il referendum sullo ius soli, Fdi raccoglie già le firme. In campo pure Alemanno

Contro la cittadinanza facile centrodestra sulle barricate

Il centrodestra studia le contromosse contro l'offensiva per la cittadinanza facile. Il tentativo del centrosinistra di approvare lo ius soli a fine legislatura e soprattutto in piena emergenza immigrazione, agitando anche la minaccia del ricorso al voto di fiducia per spazzare via le perplessità dei centristi e assicurarsi una maggioranza in Senato, fa scattare la reazione dell'opposizione, unita e pronta a rivolgersi direttamente agli elettori. E così se Beppe Grillo cerca di recuperare terreno - dopo che in Parlamento il Movimento 5 stelle ha sempre votato con il Pd sull'immigrazione - definendo la proposta «un pastrocchio invotabile», Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e Movimento nazionale mettono in campo iniziative per avviare una mobilitazione popolare ed eventualmente organizzare un referendum abrogativo.

L'imperativo è quello di muoversi in maniera compatta, senza distinzioni e divisioni. L'unica differenza sostanziale è sui tempi. Forza Italia invita a non distogliere l'attenzione e l'impegno dalla battaglia parlamentare. Lega, Fratelli d'Italia e Mn (il movimento di Gianni Alemanno e Francesco Storace) sono già in azione, con iniziative di piazza.

«Martedì saremo davanti al Senato a manifestare contro lo ius soli. Invitiamo tutti a sostenere la nostra raccolta di firme anche per un referendum abrogativo se la legge dovesse passare», annuncia Giorgia Meloni. E il vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato e capogruppo di Fdi in Regione Lombardia fa sapere che «questa mattina, nonostante caldo e 30 gradi, al mercato di piazzale Lagosta a Milano abbiamo raccolto 150 firme contro lo ius soli».

La Lega è sintonizzata sulla stessa frequenza, con una analoga promessa di lotta. «Se questo governo non eletto insisterà per far approvare lo ius soli la Lega è pronta a iniziare il giorno dopo a raccogliere le firme per presentare un referendum abrogativo. È ora di finirla con tutto questo buonismo ipocrita che vuole svendere la cittadinanza per garantirsi domani milioni di voti. No alla compravendita di voti. La cittadinanza è una cosa seria non si regala» dichiarano i capigruppo, Massimiliano Fedriga e Gian Marco Centinaio.

Forza Italia con Maurizio Gasparri e Gregorio Fontana invita a concentrarsi innanzitutto sulla battaglia parlamentare. «Parlare adesso di referendum equivarrebbe a una forma di resa psicologica», spiega il vicepresidente del Senato. «Se e quando la legge verrà approvata ci batteremo. Certo se vanno avanti a colpi di fiducia vuol dire che coltivano un istinto suicida». Di certo, come spiega Fontana, «declineremo iniziative politiche insieme agli alleati. Non ci sono dubbi sulla comune battaglia parlamentare, poi se legge arriverà in porto faremo tutto ciò che è necessario. Per ora concentriamoci su quanto sta avvenendo al Senato. Di certo sta venendo fuori la vera faccia della sinistra che ha cercato di confondere le acque con i decreti Minniti che chiunque girando per le città può verificare che non hanno avuto alcun effetto concreto. Il vero volto è quello dello ius soli».

Dentro Forza Italia, però, c'è anche chi come gli ex An Fabrizio Di Stefano, Alberto Giorgetti e Pietro Laffranco si è detto pronto a costituire i comitati referendari «L'Italia non si svende» e a raccogliere le firme per abrogare la legge sullo ius soli. «Sarebbe una grande battaglia per l'Italia che contribuirebbe a riunire il centrodestra».

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