Non mollano. Gli abitanti di Torre Maura presidiano notte e giorno il centro d'accoglienza di via dei Codirossoni. «A quanti stiamo? Sedici, no diciassette. Mancano almeno altri 60 rom e se ne saranno andati via tutti», dicono. Terzo giorno di protesta a Roma est per il trasferimento di famiglie di nomadi dalla vicina Torre Angela all'ex clinica per la riabilitazione, da tre anni uno Sprar. «Gli zingari non ce li vogliamo perché non vogliono integrarsi. Non siamo razzisti - dicono al comitato inquilini - scrivetele queste cose perché ci accusano di essere intolleranti. Non è vero».
Questo però è anche il giorno di gloria di Simone, il quindicenne che ha interrotto la diretta Facebook di Casapound. «Tutti d'accordo? No, io so' de Torre Maura e non sono d'accordo». Il Pd ha trovato un altro ragazzo da arruolare. Anche la Raggi lo esalta: «Ecco i veri cittadini di Torre Maura. I giovani sono il nostro futuro». In poche ore il video di Simone diventa virale. «Voi state facendo leva sulla rabbia del quartiere mio per i vostri interessi politici. Se Torre Maura è abbandonata dal Comune, se non ci sono i servizi, che c'entrano i rom? Per me settanta persone non cambiano la vita, il mio problema è che mi svaligiano casa, non chi me la svaligia». La sinistra ha un nuovo leader in erba? Risposta: «Io non ho fazioni politiche. So' de Torre Maura, che è diverso».
A Torre Maura la tensione però è forte e si vede quando un pulmino con due nomadi esce dal cancello attraverso un cordone di polizia. Qualcuno riesce a scattare una foto con il telefonino, altri applaudono. «Siamo sequestrati. Donne e bambini tenuti sotto sequestro dal Comune», dicono i nomadi. Arrivano due insegnanti, Gianluca e Francesca. «Siamo venuti qui a dimostrare solidarietà a queste persone. Volevamo anche chiedere se serve qualcosa, perché in questo quartiere si è sempre praticata l'accoglienza... Torre Maura non è come questa gente, il quartiere non è quello che si è visto in questi giorni».
La sindaca Virginia Raggi, che di solito si affida ai social per rilasciare dichiarazioni, questa volta ai microfoni di Radio Cusano Campus attacca: «Gli scontri a Torre Maura sono stati causati da militanti di Casapound e Forza Nuova. Sono bestie. Non ci sto alla narrazione di una città e di un quartiere razzisti, sto dalla parte dei cittadini». Poi, però, ammette: «C'è stata una scelta amministrativa sbagliata e non condivisa - continua - per la quale sto già prendendo provvedimenti disciplinari». Le sue accuse sono respinte con forza da Casapound che minaccia querele: «La Raggi accusa noi di essere razzisti e di aver fomentato l'odio razziale - spiega Mauro Antonini responsabile per il Lazio di Casapound - Non è vero. Noi stiamo dalla parte della gente, noi siamo presenti nelle periferie degradate e lottiamo perché i residenti possano vivere meglio. I nomadi non sono certo una soluzione al degrado che già c'è in questo quartiere. Sabato mattina abbiamo organizzato una manifestazione con la gente di qui».
E, come segnale inquietante di tensioni che non hanno confine, ieri c'è stata anche l'aggressione di una troupe Rai a Prato, vicino al cimitero di Paperino, da parte di alcuni nomadi. La giornalista Giulia Baldi e la collaboratrice Daniela Pecar lavoravano al servizio su una discarica abusiva. I nomadi hanno tentato di sottrarre loro le attrezzature.
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