Coprifuoco, ristoranti, parrucchieri e palestre. Il governo è pronto a chiudere

Domenica potrebbe arrivare un altro Dpcm. Dalla chiusura dei centri commerciali allo sport: ecco cosa sta per cambiare

Coprifuoco, ristoranti, parrucchieri e palestre. Il governo è pronto a chiudere

La curva dei contagi continua a salire e perciò il governo vuole correre ai ripari (a modo suo). Il premier Giuseppe Conte avrebbe voluto aspettare la prossima settimana - per valutare gli effetti delle norme recentemente introdotte - prima di adottare nuovi provvedimenti, ma i numeri arrivati nelle scorse ore hanno fatto aumentare il pressing di coloro che già domenica scorsa spingevano per il pugno duro. Non è dunque da escludere che l'ennesimo Dpcm possa essere partorito addirittura domani, domenica 25 ottobre, a distanza di soli 7 giorni da quello ancora in vigore. Dall'esecutivo tengono comunque a precisare che il lockdown non rientra ancora nel ventaglio delle ipotesi per fronteggiare la seconda ondata del coronavirus, mentre l'ombra di un coprifuoco rafforzato torna a spaventare. Diversi governatori locali hanno già intrapreso tale misura, che da lunedì potrebbe essere estesa sull'intero territorio nazionale.

Il presidente del Consiglio sembra ormai convinto della necessità di accelerare: nel nuovo decreto verranno tutelati lavoro, scuola e attività produttive; potrebbe invece arrivare uno stop a tutte quelle attività ritenute "non essenziali" e prevedere ulteriori limitazioni sia sui mezzi di trasporto sia alle cerimonie. Va in questa direzione la serie di azioni che i giallorossi vorrebbero attuare. Fino ad ora Conte si era schierato nell'ala cauta del governo, ovvero quella che non vorrebbe inasprire troppo le norme per non danneggiare ulteriormente l'economia. Tuttavia con il passare dei giorni, complici le varie sollecitazioni arrivate dai ministri Franceschini e Speranza, ha maturato l'idea di irrigidire le regole. Anche perché il report settimanale dell'Istituto superiore di Sanità e del Ministero della Salute ha fatto scattare il campanello d'allarme: attualmente l'indice di contagio Rt, che viene calcolato sui casi sintomatici, è pari a 1,50 ed è definito "molto grave" dalla comunità scientifica.

Le misure del nuovo Dpcm

Come riportato dal Corriere della Sera, oggi il premier potrebbe riunire i capi delegazione dei partiti della maggioranza per condividere le nuove restrizioni. Il tutto dopo essersi confrontanto nuovamente con le Regioni. Ma quali potrebbero essere le novità in arrivo? A innescare maggiori tensioni è sicuramente la strada del coprifuoco: da una parte gli scienziati sostengono che si debba intervenire con lo stop alle attività e alla circolazione alle ore 21 (o persino alle 20); dall'altra alcuni ministri chiedono di salvaguardare le attività di ristorazione e ritengono troppo drastica l'ipotesi di chiudere in casa gli italiani la sera. Si discuterà anche della possibilità di posticipare il coprifuoco alle 22 o alle 23.

Nel fine settimana è data quasi per certa la serrata dei centri commerciali per evitare una grande circolazione di persone negli ambienti al chiuso. I negozi al dettaglio dovrebbero rimanere aperti, ma è possibile che si vada verso uno scaglionamento degli orari per alleggerire il trasporto pubblico. Nel mirino pure bar e ristoranti, la cui chiusura potrebbe essere anticipata alle ore 18 (come effettivamente sembra confermato nella bozza circolata nel pomeriggio). Sul fronte degli spostamenti potrebbe arrivare un limite che coinvolgerebbe quelle Regioni che hanno un indice Rt molto alto. Si potrà continuare a fare jogging e attività motoria, ma il governo pare intenzionato a chiudere palestre, piscine e circoli sportivi. I campionati non professionistici potrebbero fermarsi.

I negozi per i servizi alla persona, come centri estetici e parrucchieri, dovrebbero rimanere aperti prevedendo la chiusura immediata ai danni di chi non dovesse risultare in regola con i protocolli anti-Covid.

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