De Luca fa il furbo sui numeri: scorda i contagi a Mondragone. E Calderoli lo smaschera

Il dubbio è che la regione Campania nasconda i veri numeri sui contagiati. Al centro il focolaio di Mondragone, da lunedì scorso diventato "zona rossa"

De Luca fa il furbo sui numeri: scorda i contagi a Mondragone. E Calderoli lo smaschera

In Campania i conti non tornano. Parliamo del coronavirus e quell’effetto Mondragone che fa venire seri dubbi sulla gestione della pandemia da parte del governatore Vincenzo De Luca. C’è il sospetto che qualcuno in regione stia manipolando i dati. Non c’è certezza, solo una teoria. Ma, guardando i numeri, qualcosa non quadra. Quanto stiamo scrivendo è emerso grazie al senatore della Lega, Roberto Calderoli, che chiede trasparenza. Altrimenti non sarebbe emerso nulla. Buio completo.

Un positivo e una persona deceduta. Sono i dati diffusi oggi dall’unità di crisi della regione Campania per la realizzazione di misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. I tamponi del giorno sono stati 3.277. Il totale dei positivi è di 4.690 mentre il totale dei tamponi è di 282.523. Il totale dei deceduti è di 432. I guariti del giorno sono 4. Il totale dei guariti è di 4.077 unità.

Dal bollettino diffuso oggi alle 18 dal ministero della Salute emerge, però, e qui viene il bello, che ci sono ben 24 casi di positività in più in Campania rispetto a ieri. Il dato differisce, cioè, da quello comunicato dall’unità di crisi della regione che nel bollettino quotidiano riportava un solo contagio in più rispetto a ieri. La task force regionale ha comunicato ieri, con una nota stampa diffusa alle 18:16, degli ulteriori 23 casi riscontrati nel territorio casertano, in aree e comuni limitrofi a Mondragone, territorio dove si è registrato il focolaio di Covid-19. E dove lo scorso lunedì il governatore De Luca ha decretato la zona rossa.

Questi 23 nuovi contagiati - si tratta per lo più di lavoratori entrati a contatto con i braccianti bulgari risultati positivi al coronavirus - non sono però stati riportati nel bollettino di oggi diramato quotidianamente alle 17. "Si tratta del risultato di uno screening di massa, come quello che ha interessato nelle scorse settimane il territorio di Ariano Irpino e rientrano in una contabilità diversa", precisano all’agenzia Dire dall’unità di crisi regionale, ricordando che i dati nazionali risalgono al giorno precedente e che i 23 casi collegati al focolaio di Mondragone sono stati comunicati già ieri al ministero.

Piccato il J'accuse di Calderoli che denuncia un vero e proprio "affare Campania". "La regione Campania di De Luca, che da giorni non conteggiava i contagiati del focolaio di Mondragone, continuando a snocciolare numeri da prefisso telefonico (un contagiato, massimo due), oggi si ritrova un improvviso aumento a 24. Un aumento del 240% per colpa mia, dopo che stamattina mi sono lamentato sulle agenzie chiedendo semplicemente trasparenza e chiarezza sui conteggi. Qui non c’è una classifica, non c’è una competizione tra regioni a chi ha meno contagiati. Qui siamo tutti sulla stessa barca e dobbiamo remare tutti nella stessa direzione. E, se i positivi sono 24, non si può dire che è solo uno come la Campania fa troppo spesso, incluso oggi".

Per riassumere, alle 17 la Campania parla di un positivo e un’ora dopo la protezione civile deve correggere con 24. "Mi pare ci sia una bella differenza. Basta dare i numeri così. Serve precisione. Perché la salute e la sicurezza sanitaria di ognuno di noi dipende da come rispettiamo le norme di distanziamento e protezione. E se diamo numeri a casaccio per fare bella figura (elettorale) oggi rischiamo il male di tutti domani. Chiaro?".

Poi, sempre Calderoli, continua. "Siamo lieti di vedere nei bollettini diramati dalla protezione civile e dalle regioni ogni giorno un trend di netta riduzione per quanto riguarda i contagiati. È chiaro che le buone notizie sono sempre benvenute e che servono e sono benvenuti ottimismo e positività senza allarmismi inutili. Ma serve anche correttezza rispetto alle notizie dei vari focolai, dato che i numeri non combaciano. Ieri la Campania, per esempio, annuncia un solo nuovo positivo eppure ci sono 23 nuovi positivi nel focolaio di Mondragone, sempre la Campania sabato annunciava tre contagi nonostante i casi a Mondragone".

Ma sotto la lente del senatore leghista finisce anche il Lazio: "Nel Lazio domenica conteggiava nove positivi di cui 4 a Roma pur avendone 12 nel solo focolaio di Fiumicino. Poi alcuni contagiati sono spalmati nei giorni precedenti o successivi, lo sappiamo, ma ripeto serve chiarezza. La popolazione ha diritto a un’informazione corretta e precisa sui numeri, sulla loro certezza, perché da questa informazione discendono poi i comportamenti conseguenti e il rispetto delle regole date o suggerite dalle regioni stesse".

Da sottolineare anche i dati "calmierati" di giovedì e venerdì sempre in Campania. Qualcosa che non lascia ben sperare. L’unità di crisi comunica che alle ore 18 del 25 giugno i tamponi esaminati dall’inizio dello screening (sabato 20 giugno) nella zona rossa di Mondragone sono stati 727. Quelli risultati positivi sono 43. Sempre l’unità di crisi precisa, inoltre, che i dati forniti quotidianamente, come sempre avvenuto fino ad oggi, si riferiscono alle comunicazioni alle 22 del giorno precedente.

Sono, invece, solo tre i casi positivi in Campania su 1414 tamponi esaminati il giorno dopo. "Ad oggi (venerdì scorso)", scrive la regione, "il totale dei positivi è di 4.665 persone, 272.874 il totale dei tamponi esaminati.

Nessun decesso viene registrato (431 il numero totale dei decessi) e tre le persone guarite (il totale è di 4.070 di cui 4.066 totalmente guariti e 4 clinicamente guariti)". Insomma, qualcosa qui non torna. E, come dice Calderoli, serve almeno un po' di trasparenza.

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