Coronavirus

Coronavirus, firmato il decreto. L'Italia divisa in tre aree: ecco tutte le misure

Scuole, attività sportive e commerciali: ecco le nuove misure per ogni regione in vigore fino all'8 marzo

Coronavirus, firmato il decreto. L'Italia divisa in tre aree: ecco tutte le misure

"Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha adottato oggi un proprio decreto, in corso di pubblicazione, che recepisce e proroga alcune delle misure già adottate per il contenimento e la gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19 e ne introduce ulteriori, volte a disciplinare in modo unitario il quadro degli interventi e a garantire uniformità su tutto il territorio nazionale all'attuazione dei programmi di profilassi". Lo si legge in una nota di Palazzo Chigi. Il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (dpcm) "è stato adottato, in attuazione del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, su proposta del Ministro della salute, Roberto Speranza, sentiti i Ministri competenti e i Presidenti delle Regioni, e tiene conto delle indicazioni formulate dal Comitato tecnico-scientifico appositamente costituito".

Di fatto, l'Italia viene divisa in tre aree. Alla zona rossa (in Lombardia i comuni di Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D'Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini; in Veneto il comune di Vò) e alla zona gialla (L'Emilia Romagna, la Lombardia, il Veneto, le province di Pesaro e Urbino, Savona), si aggiungono misure per tutto il territorio nazionale.

Il dpcm prevede la "sospensione, sino all'8 marzo 2020, dei servizi educativi per l'infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani, ad esclusione dei corsi per i medici in formazione specialistica e dei corsi di formazione specifica in medicina generale nonché delle attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie, ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza". Negli stessi territori è prevista "l'apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura a condizione che detti istituti e luoghi assicurino modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro". Prevista ancora dal dpcm, "la sospensione delle procedure concorsuali pubbliche e private ad esclusione dei casi in cui venga effettuata la valutazione dei candidati esclusivamente su basi curriculari e/o in maniera telematica nonché ad esclusione dei concorsi per il personale sanitario, ivi compresi gli esami di stato e di abilitazione all'esercizio della professione di medico chirurgo, e di quelli per il personale della protezione civile".

Nelle tre Regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e nelle province di Pesaro e Urbino e Savona è prevista la "sospensione degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, sino all'8 marzo 2020, in luoghi pubblici o privati". Resta consentito lo svolgimento di eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento, all'interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, nei comuni diversi da quelli delle zone rosse. È fatto divieto di trasferta dei tifosi residenti in Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e nelle Province di Pesaro e Urbino e Savona "per la partecipazione ad eventi e competizioni sportive che si svolgono nelle restanti regioni e province". Nelle stesse tre Regioni e nelle due province "è consentito lo svolgimento delle attività nei comprensori sciistici a condizione che il gestore provveda alla limitazione dell'accesso agli impianti di trasporto chiusi assicurando la presenza di un massimo di persone pari ad un terzo della capienza (funicolari, funivie, cabinovie, ecc.)" ed è prevista la "sospensione, sino all'8 marzo 2020, di tutte le manifestazioni organizzate, di carattere non ordinario, nonché degli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d'esempio, grandi eventi, cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose". Nelle tre Regioni e nelle due Province di Pesaro Urbino e Savona "l'apertura dei luoghi di culto è condizionata all'adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro". Limitazioni sono previste, sempre in Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e nelle province di Pesaro e Urbino e Savona, per le attività di ristorazione, bar e pub. Lo svolgimento è consentito "a condizione che il servizio sia espletato per i soli posti a sedere e che, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali, gli avventori siano messi nelle condizioni di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro".

Limitazioni, in quegli stessi territori, sono introdotte anche per limitare l'accesso "dei visitatori alle aree di degenza, da parte delle direzioni sanitarie ospedaliere". E' prevista anche una "rigorosa limitazione dell'accesso dei visitatori agli ospiti nelle residenze sanitarie assistenziali per non autosufficienti" e la "sospensione dei congedi ordinari del personale sanitario e tecnico, nonché del personale le cui attività siano necessarie a gestire le attività richieste dalle unità di crisi costituite a livello regionale". Si chiede inoltre di "privilegiare, nello svolgimento di incontri o riunioni, le modalità di collegamento da remoto con particolare riferimento a strutture sanitarie e sociosanitarie, servizi di pubblica utilità e coordinamenti attivati nell'ambito dell'emergenza Covid-19".

Per le sole province di "Bergamo; Lodi; Piacenza; Cremona" è prevista la "chiusura nelle giornate di sabato e domenica delle medie e grandi strutture di vendita e degli esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei mercati, ad esclusione delle farmacie, delle parafarmacie e dei punti vendita di generi alimentari".

Commenti