Zaia: "I cinesi?Tutti li abbiamo visti mangiare i topi vivi"

Per il governatore del Veneto gli alti standard di igiene e le regole alimentari che gli italiani rispettano ha permesso di contenere l’epidemia di coronavirus

Zaia: "I cinesi?Tutti li abbiamo visti mangiare i topi vivi"

Se l’emergenza coronavirus nel nostro Paese è ancora relativamente contenuta lo si deve agli alti standard di igiene e alle regole alimentari che tutti i cittadini rispettano, a differenze dei cinesi che mangiano praticamente di tutto. È questo il pensiero espresso in un intervento tv dal governatore del Veneto Luca Zaia che, in modo polemico, ha voluto rispondere a tutti che considerano non solo la Regione da lui amministrata ma l’Italia intera una sorta di untori dell’infezione Covid-19.

"La mentalità che ha il nostro popolo a livello di igiene è quella di farsi la doccia, di lavarsi spesso le mani. L’alimentazione, il frigorifero, le scadenze degli alimenti sono un fatto culturale", ha affermato Zaia nel corso di un’intervista alla televisione Antenna Tre-Nord Est. Il governatore ha continuato lanciando un duro attacco alla Cina che "ha pagato un grande conto di questa epidemia che ha avuto perché li abbiamo visti tutti mangiare i topi vivi".

Nell’intervista Zaia stava parlando dell’epidemia di coronavirus che in Veneto ha fatto registrare fin qui 133 persone positive delle quali 69 non hanno nessun sintomo, 21 sono ricoverate e 8 sono in terapia intensiva. A Rainews24, invece, il governatore ha spiegato che nella Regione non c’è una crescita esponenziale di casi di persone colpite dal coronavirus ma "una crescita lenta dei positivi e dei contagiati. Abbiamo fatto 6.800 campioni perché abbiamo voluto da subito il campionamento dei casi per dare tranquillità' ai cittadini rispetto al focolaio".

Sempre ai microfoni della tv allnews, Zaia ha auspicato che il dibattito sulla chiusura delle scuole si chiuda oggi con ordinanza. "Dire domenica sera che le scuole sono aperte lunedì o nei prossimi giorni significa mettere in difficoltà tante famiglie. Spero che si chiuda oggi questo dibattito". "Io spero- ha continuato- che si possa aprire e ripartire, tenendo presente di un territorio che ha il virus. Ogni misura che verrà adottata è fondamentale che abbia una validazione scientifica degli esperti. Onde evitare di vedere esperti che dicono una cosa e altri il contrario".

Per quanto riguarda i danni all'economia causati dal coronavirus, il governatore ha sottolineato che “l'industria turistica è in ginocchio, ha 18 miliardi di fatturato con 70 milioni di presenze. È in ginocchio, gli unici contatti sono le disdette.

Quindi, prenotazioni zero. Poi tutte le difficoltà che hanno le 600mila imprese venete". "Se Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna sono in difficoltà, significa un crollo del Pil nazionale", ha aggiunto.

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