Politica

Cortocircuito #Fedez

Da amante dei dibattiti radical chic a maestrino indignato. Fedez mette il bavaglio a chi non la pensa come lui. E ora tocca a Renzi

Cortocircuito #Fedez: va in palla se Renzi risponde alla Ferragni

Fermi tutti. Dopo mesi passati a pontificare su temi politici "acchiappa like", ad attaccare dal palco del Concertone alcuni leghisti, a inscenare comizi sull'aria fritta e molto altro, Fedez si stranisce se Matteo Renzi replica alla moglie. O meglio, replica al suo "che schifo che fate politici" con tanto di faccione dell'ex sindaco di Firenze per evitare ogni tipo di fraintendimento. Per chi si stesse perdendo fra una giravolta e l'altra, facciamo un breve recap. Non vorremmo mai che pensaste che il caldo ci abbia dato alla testa.

Ieri mattina, Chiara Ferragni ha sbroccato (male). Evidentemente qualcuno le ha fatto notare che il ddl Zan è ancora un ferro caldo e per questo va battuto. Così si è rivolta ai suoi 24 milioni di follower per attaccare il malcapitato di turno: Renzi. "L'Italia è il Paese più transfobico d'Europa. E Italia Viva (con Salvini) si permette di giocarci su. Che schifo che fate politici", scrive in una sua storia di Instagram. Dopo queste parole, ha voluto aggiungere altre frasi strampalate in modo da essere ancora più convincente: "La triste verità è che nonostante una legge che tuteli donne, disabili e persone appartenenti alla categoria Lgbtq+ serva nel nostro Paese e sia attiva nel resto dell'Europa da decenni, in Italia non verrà mai approvata perché la nostra classe politica preferisce guardare sempre il proprio interesse personale. La tutela contro l'odio verso queste categorie dovrebbe essere un obiettivo di tutta la popolazione e di tutti i partiti politici e il fatto che il ddl Zan non verrà probabilmente mai approvato è una grande sconfitta per tutti noi. Una sconfitta per ognuno di noi". Dopo aver messo alla berlina il leader di Italia Viva, facendo un potpourri di temi e soggetti politici, la donna che trasforma in oro tutto ciò che tocca si è eclissata, lasciando lo scettro dell'odio ai suoi fan. Sì, la parola corretta è odio. Perché immediatamente è esplosa una bomba mediatica fatta di insulti e offese contro Renzi. Fa un po' sorridere pensare che la paladina dei diritti, in realtà, sia meno tollerante di quelli ai quali fa la predica, ma soprattutto sia quell'innesco che fa esplodere (almeno in questo caso) un'incontrollabile violenza (verbale). Ma tant'è, ci si abitua pure a questo.

Dopo qualche minuto, Matteo Renzi si rende conto di essere dentro a una shitstorm. Impugna il suo cellulare e si improvvisa influencer. Fatto un breve sunto dello scontro con qualche nota di apprezzamento alla fanciulla (ovviamente, prima che gli si ritorcesse scontro lo spirito funesto dei Ferragnez), il fondatore di Iv confessa di essere rimasto stupito dall'influencer perché "da lei mi aspettavo qualcosa in più di una frasina banale e qualunquista". "Dire che i politici fanno schifo è il mediocre ritornello di chi vive di pregiudizi - sottolinea -. Da una persona che stimo mi aspetterei un confronto nel merito. Perché sapete chi fa davvero schifo in politica? Fa schifo chi non studia, chi non approfondisce, chi non ascolta le ragioni degli altri, chi pensa di avere sempre ragione". A questo punto Renzi si sbrodola coi suoi meriti, parla di compromessi per arrivare al succo della questione: "Se Chiara Ferragni vuole confrontarsi sugli articoli 1, 4, 7 della legge Zan e sugli emendamenti Scalfarotto io ci sono. Se chiara Ferragni vuole conoscere come funziona il voto segreto al Senato, ai sensi dell’articolo 113.4 del Regolamento, io ci sono. Se Chiara Ferragni vuole discutere, criticare, approfondire io ci sono. Ma sia chiaro. La politica, cara Ferragni, è un'attività nobile e non fa schifo". Renzi chiude sbandierando ai quattro venti di essere "pronto a un dibattito pubblico con la dottoressa Ferragni, dove vuole e come vuole. Sono sempre pronto a confrontarmi con chi ha il coraggio di difendere le proprie idee in un contraddittorio. Se ha questo coraggio, naturalmente". Boom. Scatta l'ira di Fedez: "Stai sereno Matteo, oggi c'è la partita. C'è tempo per spiegare quanto sei bravo a fare la pipì sulla testa degli italiani dicendo che è pioggia. #staisereno".

Ieri sera l'Italia ha vinto la semifinale. Gli Azzurri ci hanno fatto emozionare, per più di 120 minuti non ci hanno fatto pensare a nulla e - francamente - ci eravamo pure dimenticati del monocorde scambio di battute di qualche ora prima. Ma questa mattina il (rancoroso) rapper milanese si è svegliato con la tutina mimetica: pronto alla guerra. E via di storie su Instagram. Per informarci di cosa? "Come ho detto al dottor Renzi, ieri c'era la partita, oggi no - inizia Fedez mostrando una bella tazza con disegnato sopra uno sturalavandini -. Volevo solo dire che ho organizzato una diretta per questa sera con Zan, Civati e Cappato per capire cosa sta succedendo in Senato". Fatta la breve sponsorizzazione, arriva la pausa polemica contro politici e giornali. As usual.

Il rapper, quindi, ci illustra le differenze fra la moglie e Renzi: "Chiara non grava sulle tasche degli italiani che esprime il suo pensiero, Renzi è un politico pagato dagli italiani per rappresentarli". Presentazione piuttosto sommaria, parecchie sfacettature/ombre sull'influenza della bella Ferragni e i risultati della sua ottima arte oratoria sono stati volutamente omessi. Ma non importa. A colpirci è altro. Fedez - da sempre in cerca di confronti, dibattiti, scambi di opinioni e contrario alle censure che non permettono la libera circolazione di idee - recrimina a Renzi di aver risposto a sua moglie: "La cosa che fa cogliere il livello e la bassezza della politica italiana è vedere un politico come Matteo Renzi chiedere un dibattito pubblico a Chiara Ferragni. Questa è la cosa triste della politica italiana". Lo ha detto davvero: non è un colpo di testa estivo. Fedez si è indignato perché un politico ha chiesto - civilmente e senza strane congetture - un umile scambio di pareri. È evidente che siamo di fronte a uno splendido cortocircuito. E ora Fedez non sa più come uscirne, se non imbavagliando Renzi perché non la pensa come il "colosso Ferragnez".

Diciamocelo ancora più chiaramente: Fedez partecipa ai dibattiti solo se ci sono i suoi simili che gli consentono di parlare senza contraddittorio per trovare nuovi proseliti.

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