«Così Alassio può diventare la nostra Saint Tropez»

nostro inviato ad Alassio (Savona)

Alassio come Saint Tropez. Capitale del lusso, set di feste principesche e location di servizi di altissima qualità per un turismo d' élite . Sembra un azzardo sul ciglio dell'impossibile e invece è un progetto concreto, già in movimento. Dalle finestre della sua splendida casa con vista sul Golfo, Pupi D'Angieri, ambasciatore del Belize per gli affari europei fra Londra e Parigi, ma anche estimatore di Alassio, tratteggia la svolta già in corso: «Qui, in un fazzoletto di pochi chilometri, si trova tutto quello che i vip e i big possono desiderare: un mare cristallino e subito dietro le montagne con un entroterra meraviglioso, l'aeroporto, il golf e l'ippodromo, un'isola suggestiva come la Gallinara». E però le feste milionarie, quelle con i fuochi d'artificio da mille e una notte e le fontane di champagne, si tengono a Saint Tropez. «Sì – prosegue Pupi D'Angieri che fra le altre cose ha una superba collezione di 23 Rolls Royce – ma Alassio non ha nulla da invidiare alle città della Costa Azzurra, anzi le spiagge di qua battono senza discussione la concorrenza francese. Si tratta di fare il salto e Alassio lo farà nei prossimi mesi attrezzandosi per l'attracco degli yacht di lusso».

Le barche da 50, 70, 100 metri sono costrette a rimanere al largo, al massimo gettano l'ancora vicino alla Gallinara e poi si eclissano in fretta, perché il porto turistico è troppo piccolo per accoglierle. «Ma ora - esulta il sindaco Enzo Canepa - abbiamo trovato la soluzione. Le grandi imbarcazioni, secondo quello che mi hanno spiegato i tecnici a cominciare dal presidente del Porto Giancarlo Cerutti, possono tranquillamente fermarsi nella baia. La Marina di Alassio, insomma l'ente che gestisce il Porto, sta invece sondando il mercato per comprare i cosiddetti scalandroni, ovvero le scalette che nei prossimi mesi verranno sistemate sul Molo e permetteranno ai vip di sbarcare comodamente a terra a bordo di un gommone».

Sembra una piccolo cambiamento, ma gli scalandroni, il cui costo si aggira complessivamente sui 100 mila euro, porteranno Alassio nell'olimpo del turismo internazionale. O almeno questo sperano il sindaco e l'ambasciatore che è di casa nel mondo ma ha scelto di mettere su casa proprio ad Alassio.

«Quest'estate – prosegue Pupi D'Angieri - qua è arrivato col suo interminabile yacht Bill Gates, ma dopo il solito giretto al largo è sparito senza mettere piede ad Alassio. E lo stesso è capitato a Roman Abramovich, avvistato sul suo Eclipse, e ad altri ancora, Qualche giorno fa un membro della famiglia reale del Qatar è sceso ma si tratta di un'eccezione che invece dovrebbe diventare la regola».

Perché non c'è solo il paese delle pensioni e degli hotel a tre stelle, riempiti da nonne e nipotini C'è anche un'altra città, ambiziosa, che vuole salire in alto e che mete in vetrina le sue eccellenze.. Negozi di abbigliamento dalla clientela importante, ristoranti per gourmet, il celebre Grand Hotel, ristrutturato solo qualche ano fa dopo una lunga stagione di oblio e in grado di offrire ai piani alti suite da favola. E ancora, proprio di fronte al fotografatissimo Muretto, un'enoteca come Carpe diem , tempio dei più grandi vini del mondo, coccolati da Beppe Lauro e dalla moglie Maria e ricercati da una facoltosissima aristocrazia internazionale del gusto e del portafoglio.

«L'anno scorso – riprende il primo cittadino – un personaggio molto importante è sceso dal suo yacht io smoking, è arrivato a terra a bordo del tender, è sceso, ma ha sbagliato i suoi calcoli ed è finito in acqua. Cosi ha fatto dietrofront e se n'è andato.

Con le scalette piazzate sul Molo questo non succederà più e noi speriamo che Alassio, i suoi alberghi e le sue strutture sappiano cogliere questa novità e attrarre i Paperon dei Paperoni che oggi vengono calamitati qualche chilometro più in là, appena oltre il confine. Fra Montecarlo e Saint Tropez».

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