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"Così rischia l'estromissione...". Quelle voci sulla lista di Conte

La tentazione di un partito tutto suo rischia di diventare un autogol. Pd e Movimento 5 Stelle temono la concorrenza contiana. E, in caso di voto, circola l'ipotesi del premier a capo di una lista civica nazionale

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Per molti sarebbe l’autogol di Giuseppe Conte. La tentazione di un partito per rafforzarsi politicamente si tramuterebbe, nei fatti, nel modo ideale per indebolirsi. Perdendo per strada gli alleati, a cominciare dal Partito democratico per finire al Movimento 5 Stelle. Tutti sono infatti preoccupati dallo scenario di un soggetto contiano: più che un supporto sarebbe un temibile competitor, che secondo i sondaggi porterebbe via una bella fetta di voti sia ai dem che al M5S. “Diciamo la verità, un annuncio del genere segnerebbe immediatamente l’inizio della sua carriera da leader, ma soprattutto la fine della sua esperienza a Palazzo Chigi, almeno in questa legislatura”, ragiona un parlamentare di maggioranza. Aprendo scenari impensabili.

La ragione è evidente: "Nel giro di pochi minuti scatterebbe la fuga", è il senso del discorso. Il segretario dem, Nicola Zingaretti, difficilmente è disposto a immolarsi per chi punta a sottrargli voti. Gli stessi vertici grillini, Di Maio in testa, non guardano con entusiasmo all’operazione di Conte. Anzi. “Così, di fatto, sceglierebbe la via dell’autoestromissione”, ribadisce una fonte di maggioranza. Ognuno si sentirebbe libero di lavorare a un'altra piattaforma di governo. Tradotto: via libera a un nuovo presidente del Consiglio, capace di mettere insieme una maggioranza. Magari più allargata. "La prospettiva piace addirittura a Matteo Renzi: uno scivolone mediatico, magari con l’apertura al partito contiano, rimetterebbe Italia viva di nuovo al centro della scena", spiega un deputato dem. A quel punto il leader di Iv potrebbe ridare le carte.

La smentita ripetuta da Palazzo Chigi

Per questo Palazzo Chigi vuole rassicurare in ogni modo. Le voci vengono smentite a più livelli: il presidente del Consiglio è ufficialmente concentrato sull’agenda di governo, senza alcun progetto politico futuro. Questa è la posizione intoccabile. E ci mancherebbe. In una fase talmente delicata, con equilibri sempre più fragili, bisogna lavorare sotto coperta. Sono vietate fughe in avanti. I gruppi pro-Conte, per questo, si muovono a fari spenti, in incognito, tra Camera e Senato nel tentativo di fare proseliti. Per ora l’obiettivo è quello di puntellare la maggioranza e garantire all’attuale premier di restare in sella. Ma in futuro l’ambizione dei parlamentari è quella di rivendicare una primogenitura dell’operazione e passare all'incasso elettorale, con annesso seggio (quasi) assicurato.

Ipotesi lista civica nazionale

Così tra i corridoi di Montecitorio, circola un’altra suggestione: in caso di voto anticipato, Conte può mettersi a capo di una lista civica nazionale. Una formula tante volte ipotizzata nel centrosinistra per allargare la coalizione, come avviene alle elezioni Regionali con la lista del presidente, in cui c’è dentro di tutto: dal personale politico in cerca di un tetto a volti - più o meno - nuovi. Dunque, non un partito nel senso pieno del termine, ma una raccolta di candidati, dal centro a sinistra, da affiancare a profili civici. Un embrione di qualcosa di nuovo o comunque un punto di appoggio per molti onorevoli uscenti. Di sicuro le sirene attirano i centristi come Bruno Tabacci. Ma non lasciano affatto indifferenti tanti parlamentari, anche a sinistra, alla ricerca di una casa solida sotto cui provare la rielezione. Prima, però, bisogna garantirs il supporto di dem e M5S fino alla fine del duello con Renzi. La lista civica nazionale deve restare una carta coperta. Ma il clima è di crescente perplessità su tutti i fronti.

Un sospetto che non gioca a favore di Conte.

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