«Così porto il Made in Italy a Betlemme»

Lo stilista palestinese Taslaq: «Sarà un evento di pace e di integrazione»

Rachele Falchi

Armonia, in musica, è quando due o più note suonano simultaneamente, in un accordo. È un equilibrio perfetto. Armonia è ciò che lo stilista palestinese Jamal Taslaq ha portato in passerella mercoledì nel prestigioso Salotto di Milano di Corso Venezia 7, presentando la sua nuova collezione haute couture Primavera-Estate 2020. Ora avvolgenti, ora scivolate, le creazione di Taslaq rendono i corpi liberi nella loro massima espressione, fluidi e impreziositi da tessuti favolosi come chiffon, georgette, cady di seta e mikado. Taslaq gioca sapientemente con le forme e i colori. Sovrapponendo tessuti crea tagli leggeri e nuove sfumature. Veste la donna contemporanee, femminile, elegante, che sa come conquistare la scena senza eccessi. Tutta la bellezza del medio oriente, la preziosità dei suoi ricami tradizionali e degli intarsi, si fonde con la sapienza dell'alta moda Made in Italy. Le donne di Jamal Taslaq sono senza dubbio cosmopolite, immerse in un mondo dove la mescolanza è ricchezza culturale. Armonia tra popoli, culture, tradizioni: Taslaq racconta l'armonia della bellezza tra Oriente ed Occidente. «Ho compreso la profonda magia di questo mestiere quando, all'età di dieci anni appena, mia madre mi portò dalla sarta per farsi confezionare degli abiti su misura - racconta lo stilista - rimasi affascinato dal potere che un tessuto ha nel trasformarsi e allo stesso tempo trasformare. Anni dopo, quando ho lasciato il mio paese, la Cisgiordania, e sono giunto dapprima a Firenze e poi a Roma per carpire e fare mia la profonda sapienza dei grandi maestri dell'haute couture italiana, ho compreso quanto fosse prezioso poter mettere in perfetta sintonia la millenaria tradizione mediorientale con le culture dell'occidente». Il risultato è una mescola unica in perfetto equilibrio, sinfonia di colori, forme e dettagli preziosi. Pura armonia. Dall'Unesco e Betlemme - Lo stilista, che ormai è romano d'adozione, dove ha fondato nel 1999 la sua Maison nel cuore della capitale, in via Ludovisi, a pochi passi da Via Veneto e Trinità dei Monti, recentemente è stato insignito di un importante riconoscimento da parte dell'Unesco a Parigi per il suo costante impegno per promuovere la pace tra i popoli. Ora è finalmente prossimo al compimento di uno dei suoi più grandi sogni di sempre: «Sono nato e cresciuto in un piccolo paese in Palestina, Nablus, famoso per la presenza della comunità ebraica samaritana. Sono cresciuto a contatto con persone di confessioni differenti dalla mia che hanno arricchito il mio percorso di crescita».

Finalmente il prossimo giugno Jamal Taslaq potrà realizzare il suo più grande desiderio: «Porterò i miei abiti nel sagrato della chiesa della Natività a Betlemme per un grande evento dedicato alla pace e all'integrazione. Le mie creazioni saranno ispirate alle tre grandi religioni del mondo - quella cristiana, quella ebraica e quella musulmana - come simbolo di condivisione e armonia nel rispetto reciproco».

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