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Così Putin ha resuscitato l'Alleanza

Così Putin ha resuscitato l'Alleanza

L'Alleanza atlantica era sotto tenda ossigeno, dopo la disastrosa Caporetto afghana. Uno stato comatoso dettato anche dal mancato rinnovamento dopo la fine della Guerra fredda. Il nuovo Zar, Vladimir Putin, è riuscito nella missione quasi impossibile di resuscitarla con l'invasione dell'Ucraina. Il via libera della Turchia all'ingresso nella Nato di Svezia e Finlandia è un boomerang fra i denti del Cremlino, che ha lanciato l'«operazione speciale» per soggiogare Kiev pure per il fondato timore dell'allargamento dell'Alleanza sempre più vicina ai confini della Grande Russia. Adesso si ritroverà con la Finlandia che ha una frontiera in comune di 1.340 chilometri. Confine che verrà difeso dalla Nato e impegnerà ancora di più Mosca a livello strategico. Non solo: sia i finlandesi, che gli svedesi hanno delle forze armate mignon, rispetto all'armata russa, ma di tutto rispetto, che si integreranno immediatamente nello schieramento occidentale. E pensare che questi due Paesi avevano fatto della neutralità una storica bandiera. Evidentemente l'orso russo risvegliato dal letargo, che tira zampate nel cuore dell'Europa, fa paura. L'ombrello difensivo della Nato, con tanto di arsenale nucleare, che sembrava desueto è diventato indispensabile nel Vecchio continente. Per non parlare del fatto che i finlandesi si ricordano bene l'attacco sovietico del 1939-40 favorito dal patto Molotov-Ribbentrop. Il fondatore del Giornale, Indro Montanelli, lo aveva raccontato da inviato la guerra di allora finendo nel mirino del Minculpop per le sue corrispondenze considerate pro finlandesi. L'allargamento è in effetti un'escalation, almeno agli occhi del Cremlino, ma sono stati i russi con la loro scellerata invasione a lanciare Paesi neutrali da sempre fra le braccia della Nato. Meglio sarebbe se i Paesi europei riuscissero, però, a svincolarsi dall'eterno comando dello zio Sam. La riottosa Turchia, grazie a qualche promessa sotto banco degli americani, digerisce l'amicizia svedese con i curdi bollati da Ankara come terroristi.

E l'Alleanza del mondo libero, che sembrava boccheggiante, si rafforza in un mondo pericoloso, che non sarà mai più come prima.

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