Roma Montecitorio sarà il pulpito ideale dal quale i Cinquestelle potranno predicare contro privilegi della Casta in attesa delle prossime elezioni. La Camera sarà la trincea dei grillini, la prima linea dalla quale combattere la loro guerra a vitalizi, indennità, benefici e vantaggi per una lunga operazione di propaganda che conquisti il maggior numero di potenziali elettori nella prospettiva di un appuntamento con il voto non troppo lontano.
Luigi Di Maio lo aveva ribadito ai suoi durante l'assemblea dei deputati qualche giorno fa. «Il Movimento Cinque Stelle punta ad esprimere il nuovo presidente della Camera per portare avanti la battaglia contro gli stipendi dei parlamentari -aveva detto il leader grillino- Abbiamo chiesto la presidenza di Montecitorio perché qui ci sono più vitalizi da tagliare, più regolamenti da modificare».
Per dovere di cronaca occorre precisare che i vitalizi veri e propri (ovvero la pensione aggiuntiva con criterio retributivo che non teneva conto dei contributi effettivamente versati) sono già stati aboliti alla fine del 2011 dal governo di Mario Monti. Ora si è passati al metodo contributivo con una significativa riduzione dell'importo. Ma ci sono ancora battaglie da cavalcare su questo fronte per i grillini come conferma il leghista Giancarlo Giorgetti. «I Cinquestelle vogliono a tutti i costi la Camera per usare Montecitorio come una tribuna, da cui fare una campagna elettorale -spiega Giorgetti - Vogliono la presidenza per fare tagli a destra e sinistra e per fare loro campagna».
La mancata elezione di Riccardo Fraccaro allo scranno più alto di Montecitorio non è un problema per M5S. Fraccaro, fedelissimo di Di Maio, che lo aveva già designato come ministro per i Rapporti con il Parlamento di un eventuale governo pentastellato, è in pole position per diventare questore, ruolo chiave nella gestione del bilancio della Camera. Nato in Veneto, ma trapiantato in Trentino , Fraccaro è laureato in giurisprudenza. Ha 37 anni ed è stato eletto deputato alla Camera per la prima volta nel 2013, diventando anche portavoce del gruppo e segretario dell' Ufficio di presidenza, incarico da cui ha portato avanti la battaglia contro gli affitti d'oro.
Fraccaro ha commentato l'elezione di Fico definendo comunque il suo passo indietro un atto di rinuncia. «I sacrifici che siamo disposti a fare dimostrano il valore che hanno le cose in cui crediamo. -assicura Fraccaro- Il bene del Movimento viene prima di tutto, se serve a renderci più forti sono lieto di fare un passo indietro: è un atto di amore verso la nostra comunità. Fico saprà interpretare il ruolo di Presidente della Camera con autorevolezza e competenza». L'elezione dei questori è prevista a metà della prossima settimana.
A loro spetta il compito di elaborare il bilancio interno annuale che poi viene sottoposto all'esame dell'Ufficio di Presidenza ed infine i discusso e approvato dall'Assemblea. I questori sovraintendono a tutte le spese della Camera e l'obiettivo dichiarato è quello di stringere la cinghia.
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