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La cosca vive con il reddito di cittadinanza. Però per Crimi l'assegno 5s è un successo

Il grillino: "I blitz? Significa che funziona...". Forza Italia: "Va cancellato"

La cosca vive con il reddito di cittadinanza. Però per Crimi l'assegno 5s è un successo

Mezza cosca mafiosa scoperta col reddito di cittadinanza, ma per Vito Crimi non c'è nessun problema, anzi è la prova che il reddito funziona. Sembra incredibile ma il ragionamento del leader pro tempore dei grillini è proprio questo. Siccome ogni settimana le forze dell'ordine scoprono truffe sul reddito di cittadinanza, interi nuclei famigliari che lo percepiscono senza averne diritto, spesso anche spacciatori, delinquenti e boss mafiosi che ricevono l'assegno pubblico inventato dai grillini, per Crimi questa è la dimostrazione inequivocabile del grande successo. Ma come? Vale la pena seguire la contorsione logica di Crimi perché è istruttiva sul modo di pensare dei Cinque stelle. In sostanza, dice il grillino, se vengono scoperti 37 appartenenti alla potente cosca 'ndranghetista dei Piromalli-Molè tutti con il reddito di cittadinanza, bisogna esultare, perché in passato non sono stati sempre scoperti altrettanti criminali con sussidi pubblici. «Nessuno si è mai chiesto», sostiene infatti Crimi con un ragionamento surrealista, se «in passato abbiano usufruito di misure simili in altre situazioni però mai beccati. Questa è la novità, il modo in cui il reddito viene strutturato», la frequenza di chi viene beccato «vuol dire che i controlli sono efficaci» dice Crimi. Quindi, appunto, un grande successo che si scoprano così tanti truffatori che intascano il reddito a sbafo.

In realtà, l'ennesimo blitz dei carabinieri rivela invece l'estrema facilità con cui può essere percepito illegalmente il reddito di cittadinanza, anche da pericolosi criminali. Per gli esponenti della cosca calabrese, scoperti ieri dai carabinieri di Gioia Tauro nell'operazione denominata «Jobless Money», è bastato che la richiesta all'Inps venisse fatta dalle mogli celando la presenza all'interno del nucleo familiare di congiunti detenuti al 41bis o comunque condannati per mafia. In altri casi è bastato trasferire la residenza in un rudere perché i pregiudicati non risultassero nel nucleo famigliare. La truffa insomma è molto semplice, e chissà quanti altri, nel milione circa di percettori complessivi del Rdc, lo stanno ricevendo senza avere i requisiti. Anche sul «bonus spesa» distribuito dal governo attraverso i Comuni, si moltiplicano le truffe. Nel Casertano solo ieri la Gdf ha scoperto ben 542 persone che, dichiarando il falso, hanno ottenuto illegittimamente il contributo straordinario, in realtà destinato alle sole famiglie in evidente stato di bisogno. Un altro successo, direbbe Crimi. L'opposizione di centrodestra invece torna all'attacco per chiedere la cancellazione del reddito di cittadinanza, una misura inutile, costosa e facile da incassare col raggiro. «Boss e personaggi di spicco della 'ndrangheta, tra cui soggetti già condannati per associazione a delinquere di stampo mafioso, percepivano il reddito di cittadinanza. Per Crimi è tutto ok e i controlli sono efficaci. Noi crediamo che questo strumento vada completamente ripensato» scrive su twitter Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera. Contro l'assegno grillino, costato allo Stato 3 miliardi di euro, anche Fdi e la Lega.

Timide voci da Italia Viva, mentre dal Pd e dalla sinistra nessun commento sulla cosca 'ndranghetista sussidiata dalle tasse degli italiani.

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