Cronache

Costacurta junior: botte dai poliziotti

Il 16enne: "Picchiato da 5 agenti per averli chiamati sbirrazzi. Timpano perforato"

Costacurta junior: botte dai poliziotti

Una denuncia social alquanto sgrammaticata nella forma e tutta da verificare nella sostanza. A farla è stato ieri il figlio 16 anni dell'ex calciatore Billy Costacurta e dell'attrice Martina Colombari. Scrive Achille Costacurta su Istagram: «Questo è quello che succede a un ragazzino di 16 anni dalla @poliziadistato-officialpage che la gente elode tanto mi hanno picchiato e per precisare mi di hanno perforato il timpano e mi devo operare solo per averli chiamati sbirrazzi. Un bel 100k celo facciamo dare questa volta. Basta abuso di potere». Insomma, frasi piuttosto confuse e una dinamica per nulla chiara. Il ragazzo ha quindi postato foto e video in cui mostra una maglietta insanguinata, lividi sul corpo e scorci dell'ospedale.

Il racconto del 16enne prosegue: «Grazie in particolare a Giovanni e ai suoi 4-5 colleghi che lo hanno aiutato a picchiarmi e grazie ancora per avermi perforato il timpano. Sono minorenne e non opponevo nessun tipo di resistenza». Nel video Costacurta junior spiega: «Ora sono in ospedale a Parma, non sto tanto bene, devo operarmi».

Nei fotogrammi si vedono una t-shirt sporca di quelle che sembrerebbero chiazze di sangue, un foglio con il simbolo della Polizia di Stato, un braccialetto di carta con i contrassegni del nosocomio parmigiano, utilizzato per l'accettazione in pronto soccorso; poi una stanza di ospedale e una ripresa dall'alto del capo di Achille e alcune escoriazioni e lividi fra braccia e polsi. Le altre «slide» contengono il racconto, così come riportato dal sedicenne, di quanto sarebbe accaduto.

Al momento non è giunto alcun commento da parte delle autorità o dalla polizia di Parma, città dove sarebbe avvenuto il presunto pestaggio.

Achille Costacurta ha un passato problematico alle spalle. Sua madre, Martina Colombari, ne aveva parlato tempo fa in un'intervista al quotidiano romano Il Messaggero: «Noi ci siamo fatti aiutare da una psicologa che si occupa di genitorialità. Chiedere un aiuto esterno da un esperto o uno psicologo, nei momenti di difficoltà, non è qualcosa di cui ci si debba vergognare.

Anzi, è un grande atto di amore per i propri figli».

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