Il countdown di Berlusconi: "Tra 45 giorni mi scateno"

L'ex premier attende il ritorno all'agibilità politica e annuncia una grande campagna per le amministrative di maggio

Il countdown di Berlusconi: "Tra 45 giorni mi scateno"

Roma - «Appena mi lasceranno libero mi scatenerò». Mancano 45 giorni al 15 febbraio e Silvio Berlusconi fa il conto alla rovescia verso la data che segnerà - salvo sorprese - il pieno ritorno alla sua agibilità politica. Dopo essere stato azzoppato dalla sentenza Mediaset, il presidente di Forza Italia scalpita e vuole tornare a ricostruire un rapporto diretto con il territorio, riprendendo in mano le redini del suo partito.

Le sue intenzioni non sono certo nascoste. Lunedì sera al telefono nel corso di un appuntamento elettorale promosso in Campania dal deputato Paolo Russo, Berlusconi ha pronunciato una nuova promessa. «Sono ancora qui assolutamente determinato. Appena mi lasceranno libero mi scatenerò perché sono convinto che dobbiamo rimediare a questa situazione di mancanza di democrazia e di liberta in questo Paese mettendo fine all'oppressione fiscale, burocratica e giudiziaria che mette a repentaglio la nostra libertà. Ma dopo il 15 febbraio sarò con voi, vi garantisco la mia presenza per preparare con voi una grandissima campagna elettorale per una Campania azzurra». Con una convinzione, riferita al territorio di riferimento di Paolo Russo: «Sono sicuro della vittoria». Un passaggio rafforzato anche dalle grandi manovre che stanno portando il centrodestra, in tutte le sue declinazioni, a ricompattarsi sul nome di Stefano Caldoro. Di sicuro in vista del voto amministrativo di fine maggio Berlusconi farà apparizioni in tutte e sette le regioni chiamate alle urne, tornando a rafforzare con la sua presenza l'identità di Forza Italia.

Nel frattempo l'ex premier si appresta a trascorrere il Capodanno in famiglia ad Arcore, dove non mancherà Francesca Pascale nonostante l'articolo di un quotidiano che ha ipotizzato una rottura e suscitato «amarezza». Berlusconi ascolterà con attenzione il discorso di addio di Giorgio Napolitano. Poi dopo l'Epifania andrà in scena il nuovo faccia a faccia con Matteo Renzi, probabilmente tra il 7 e il 14 gennaio, incontro nel quale si discuterà dell'elezione del nuovo inquilino del Quirinale. In Forza Italia tutti sono consapevoli che bisognerà monitorare quali geometrie parlamentari si verranno a creare. Dalle parti di Arcore viene, comunque, ritenuto improbabile che il Pd possa davvero decidere di fare asse con i grillini, anche a causa delle loro divisioni interne. Una circostanza che non li rende affidabili, tanto più in una votazione storicamente difficile da governare.

Matteo Renzi sembra guardare già alla quarta votazione, quando sarà sufficiente la maggioranza semplice dei grandi elettori. In sostanza ragiona già sulla piattaforma sulla quale contano lo stesso premier e Berlusconi, vale a dire la maggioranza di governo (Pd e centristi) più Fi ed eventuali fuoriusciti dal M5S. Un nocciolo duro di circa 680-690 voti che i dissidenti, per depotenziare, dovrebbero abbattere sotto i 505 voti della maggioranza assoluta. Ipotesi poco probabile soprattutto se dovesse essere proposto un nome autorevole, non divisivo e capace di mettere d'accordo destra e sinistra.

In ogni caso una prima prova si avrà nell'Aula del Senato il 7 gennaio, dove si voterà la nuova versione dell'Italicum. Un test preliminare per annusare l'aria e capire con quale spirito le truppe parlamentari affronteranno la grande partita del Colle.

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