Covid, Donald vuole il vaccino prima del voto. E annuncia una nuova cura con il plasma

La corsa del presidente: l'obiettivo è avere un jolly da giocarsi alle elezioni

Covid, Donald vuole il vaccino prima del voto. E annuncia una nuova cura con il plasma

In tempi di Covid le presidenziali Usa si giocano anche e soprattutto sul fronte sanitario. Donald Trump dall'inizio dell'epidemia ha collezionato una serie di clamorosi scivoloni sul tema coronavirus e ora che si avvicina la scadenza elettorale cerca di recuperare il terreno perduto agendo su due fronti: la cura del plasma e il vaccino. Ma i tempi della ricerca medica sono troppo lunghi per il presidente Usa a caccia del consenso perduto che infatti da settimane sta facendo pressione sulla Fda, la Federal and Drugs Administration perché dia il via libera alla cura con il plasma dei convalescenti. The Donald ha accusato la Fda di non autorizzare la cura «per motivi politici» ipotizzando che gli scienziati rallentino ad hoc il lavoro per superare la data del 3 novembre, il giorno in cui si terranno le presidenziali.

Alla fine il presidente l'ha spuntata e in una conferenza stampa preceduta da dichiarazioni trionfalistiche su una «svolta» per combattere la pandemia ha annunciato l'autorizzazione di emergenza per l'uso del plasma convalescente come trattamento per il Covid-19. Il trattamento sarebbe stato già eseguito su oltre 70 mila pazienti. Quindi in realtà non si tratta di una svolta nelle cure ma ancora un volta di una mossa elettorale. La cura con il plasma dei convalescenti non è certo una novità. Anche in Italia in molti ospedali è già stato avviato da tempo un protocollo sperimentale che in alcuni casi si è rivelato efficace. Sono molti però i limiti di questa terapia ad iniziare dalla disponibilità del sangue «super-immune» necessario alla cura. Non tutti i guariti dal Covid infatti sviluppano gli anticorpi necessari.

L'altro fronte sul quale sta facendo pressione Trump è quello del vaccino. Soprattuto dopo l'annuncio che Russia e Cina stanno già distribuendo le prime dosi. Anche in questo caso Trump esercita pressione sulla Fda affinché si aggirino i normali standard normativi statunitensi per accelerare sul vaccino sperimentale britannico contro il coronavirus da utilizzare negli Usa prima delle elezioni presidenziali.

Il Financial times rivela che la Fda a ottobre darà il via libera all'uso del vaccino «in emergenza». La profilassi è quella in fase di sviluppo in una partnership tra AstraZeneca e l'Università di Oxford, sulla base dei risultati di uno studio britannico relativamente piccolo. Lo studio AstraZeneca ha arruolato 10 mila volontari, mentre le agenzie scientifiche ritengono che un vaccino debba essere studiato su 30 mila persone per superare la soglia di autorizzazione.

AstraZeneca sta anche conducendo uno studio più ampio con 30 mila volontari. I tempi però si allungherebbero mentre il presidente è deciso a rendere disponibile il vaccino prima delle elezioni, sperando così di cancellare con questa mossa tutti gli errori fatti in precedenza.

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