È cambiato l'identikit dei contagiati, che dopo due giorni in calo tornano a crescere e toccano quota 403 casi. Un nuovo balzo in avanti della curva epidemica in Italia, legato al maggior numero di tamponi fatti rispetto al weekend. Le statistiche dimostrano che ormai il Covid non riguarda più solo gli anziani, e nemmeno i sessantenni che erano stati i più colpiti nella fase intermedia della pandemia. Adesso l'età media degli infetti si è quasi dimezzata rispetto all'inizio della primavera, scendendo a 35 anni. Lo stiamo vedendo dai casi dei giovani che tornano positivi dai viaggi all'estero e di quelli che hanno trascorso le vacanze senza evitare assembramenti e dimenticando le mascherine. Sono loro, adesso, che spingono i contagi, come sottolineato anche dall'Oms. «Molti non sanno di essere infetti o hanno sintomi molto lievi o sono asintomatici. Ciò può comportare la trasmissione inconsapevole del virus ad altri», spiega Takeshi Kasai, direttore dell'ufficio del Pacifico Occidentale dell'Organizzazione mondiale della sanità.
Anche in Italia i numeri dell'ultimo report dell'Istituto Superiore di Sanità dimostrano che l'epidemia sta cambiando: il 14,8% dei casi è nella fascia di età 0-18 anni (fascia che nei primi mesi dell'epidemia faceva registrare valori bassissimi, intorno all'1%). Mentre la grande maggioranza, il 56,4%, ha tra i 19 e i 50 anni. Il 18,9% è nella fascia 51-70 anni e solo il 9,92% ha più di 70 anni. Sono loro, i più anziani, che ormai adottano le maggiori precauzioni ma che ora rischiano di essere contagiati da figli e nipoti, visto l'aumento percentuale di casi asintomatici o lievi, che negli under 30 sono i due terzi del totale.
Nell'ultimo bollettino del ministero della Salute i nuovi positivi sono tornati sopra quota 400, in crescita rispetto ai 320 di lunedì. Dato che porta il numero complessivo a 254.636. In salita anche il numero degli attualmente positivi, 15.089, cresciuti rispetto ai 14.867 del giorno precedente. Oggi si registrano 5 decessi (+1). Sono 33 i ricoverati con sintomi in più, numero che porta il totale della persone negli ospedali a 843. Stabili le terapie intensive (58). La Regione con il maggior numero di nuovi contagi è il Veneto (60), seguita da Lombardia (50) e Lazio (43). Soltanto due le regioni senza nuovi casi: Bolzano e Valle d'Aosta. Dati che secondo il virologo Giorgio Palù, microbiologo presso l'Università di Padova, non devono preoccupare: «Dobbiamo continuare a restare vigili, ma non spaventarci dei numeri di contagi. Quelli che osserviamo sono casi sporadici, che interessano dai 300 ai 600 casi, e dipendono dal numero di tamponi disponibili o dall'accessibilità dei laboratori nei fine settimana. Non si tratta necessariamente dell'esordio di una nuova ondata, anzi, sono recrudescenze di casi in una curva discendente». I focolai in tutta Italia ci sono, ma sono tenuti sotto controllo.
Dopo il cluster che si è registrato in Sardegna, dove sei ragazzi romani che hanno preso parte ad una festa in un noto locale di Porto Rotondo sono risultati positivi, preoccupa ora il caso di positività di un dipendente di un resort a Santo Stefano, nell'Arcipelago della Maddalena: 450 persone tra ospiti e addetti sono in quarantena in attesa dell'esito del tampone. Un isolamento dorato, che però non piace a tutti: due turisti hanno di tentato di fuggire diretti all'aeroporto ma sono stati riportati indietro.
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