Coronavirus

Covid, il piano riaperture. E Figliuolo se ne va: "Ho fatto la mia parte"

Dal 1° aprile il commissario lascerà l'incarico. Si va verso meno green pass e mascherine

Covid, il piano riaperture. E Figliuolo se ne va: "Ho fatto la mia parte"

Ci mancheranno il suo senso del dovere, la sua capacità e anche la sua penna del cappello di alpino. Ma ieri, il generale Francesco Figliuolo non ha lasciato spiragli neppure di fronte ad un'eventuale ondata di contagi: abbandona il campo Covid a cui si è dedicato anima e corpo per tanti mesi. «Il 31 marzo voglio passare la mano perché ho un importante incarico come comandante del Covi e mi voglio dedicare a quello - dichiara - Penso di aver fatto la mia parte. Ho visto cose belle e cose meno belle ma basta così. Sono un tecnico e voglio rimanere un tecnico».

L'addio era già stabilito per la fine dell'emergenza, fissata appunto al 31 marzo. E si apre un nuovo capitolo per la gestione di una pandemia che allenta la presa ma non del tutto. I contagi sono in aumento e il Novavax ancora non fa breccia nel cuore di scettici e pseudo ni-vax. Del milione e 23 mila dosi consegnate ne sono state somministrate solo 14.400. Uno scarno uno per cento che conferma uno zoccolo duro inattaccabile: chi non ha voluto vaccinarsi fino ad ora non lo farà neppure con il prodotto «tradizionale». Del resto, il 15 giugno, scade anche l'obbligo vaccinale che equivale ad un «liberi tutti». E Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, ha previsto che «entro giugno lo scenario ci consentirà di arrivare all'estate senza restrizioni». Nel frattempo molte restrizioni saranno allentate. Vediamo come.

STATO DI EMERGENZA

Al 31 marzo non sarà più rinnovato. Ma il Cts non è detto che sparisca visto l'incremento dei contagi in corso. La struttura commissariale verrà ricollocata nella Protezione civile o nella Difesa, perché, nonostante i venti di guerra, la pandemia non è finita.

RISTORANTI

Dal primo aprile si torna a mangiare all'aperto senza il green pass. Il paradosso? Un cuoco non vaccinato potrà cenare ma non cucinare perché sospeso dal lavoro.

STADI E SPORT

I ragazzi dovrebbero poter fare sport all'aperto anche senza pass mentre si pensa di anticipare al 24 aprile la possibilità di aumentare la capienza degli stadi dal 75 al 100% in vista della partita Italia-Macedonia che si svolgerà a Palermo.

ALBERGHI

Da aprile si dovrebbe abolire il green pass per poter entrare in hotel ed essere sostituito da un tampone. Un modo per agevolare anche l'arrivo dei turisti.

TRASPORTI

La mascherina rimane come presidio sanitario importante e insostituibile per ogni mezzo pubblico. Ma sarà necessario solo il green pass base mentre è quasi sicuro che ci sarà ancora più libertà di circolazione per i ragazzi. Il nodo sarà la gestione dei turisti: è opportuno imporre loro ulteriori limitazioni per circolare sui mezzi pubblici?

OBBLIGO

Sono 840mila nella fascia 50-59 quelli ancora non vaccinati. E 474mila nella fascia 60-69. Tra pensionati e guariti, questa fascia della popolazione si è ridotta a meno di un milione, un numero capace di intasare gli ospedali di mezza Italia, soprattutto se si farà largo anche da noi Omicron 2, variante che in Danimarca ha fatto risalire i ricoveri ordinari. Però, a questi irriducibili va data una chance, sostiene Costa: mandiamoli a lavorare con il tampone di controllo ogni due giorni, come ai vecchi tempi. Pagheranno però la multa da 100 euro per avere disatteso all'obbligo per legge. Del resto, anche l'Austria ha capitolato sull'obbligo.

SCUOLA

Il tabù delle mascherine al chiuso potrebbe cadere innanzitutto a scuola. Sarà il primo posto dove verranno archiviate. Si ipotizza dopo Pasqua e si elimineranno gradualmente, prima in via sperimentale in alcuni istituti di scuola superiore, per vedere che impatto avrà sui contagi. Poi si passerà ai più piccoli.

Fascia di età, lo ricordiamo, in cui si conta il maggior numero di contagi perché molto indietro con le vaccinazioni: tra i 5-11 anni si è fermi al 32,77 % di immunizzati.

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