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Il credito non è sterco

Il credito non è sterco

Indagare sulle banche a tutto campo è un'ottima idea, perché di errori ne possono esser stati commessi e coperti dall'inerzia di certi magistrati, e dal fatto che alla precedete commissione il governo di sinistra legò le mani. Ma occorre tenere ben fermi due limiti. Il primo che i marxisti e i demagoghi di ogni indirizzo amano varcare, è quello che le banche non sono sterco del demonio. Sono il motore dello sviluppo capitalistico; senza di loro l'economia di mercato sarebbe quella del medio evo. L'Italia ha un enorme debito pubblico e senza la quota sulle spalle delle banche, saremmo al crack. Inoltre per uscir dalla recessione, servono gli investimenti e il credito è già rincarato dall'alto spread, che genera un tasso di interesse elevato. È suicida sparare sui pianisti, ma è bene indagare se i pianisti rispettino le regole. Indagare a tutto campo: ma senza uscire dalla sfera di potere propria di quello politico. Nella democrazia liberale il potere politico ha un limite che non possono varcare né sovranisti, né sinistre, né destre illiberali, che pure hanno diritto di stare in parlamento e nelle commissioni di inchiesta perché sono state votate dagli elettori. Tale limite è l'autonomia della banca centrale, essenziale in regime di moneta convenzionale in cui la credibilità della moneta esiste se la sua bontà è garantita da un ente indipendente dal potere politico: per noi la Banca di Italia, braccio della Banca Centrale Europea da cui dipende. Menomare questo braccio, è puro autolesionismo col debito che abbiamo, la recessione in cui siamo caduti, le diffidenze create dal governo, che vive di litigi, rinvii e pasticci tecnici.

È adesso chiaro che Visco aveva ragione a volere che il fondo interbancario di garanzia delle banche intervenisse nel salvataggio delle quattro piccole banche in crisi: cosa che fu vietata dalla commissaria europea alla concorrenza Vestager come presunto aiuto di stato.

La Corte di Giustizia Europea ha dato torto alla Vestager. Intervenire subito col «meccanismo europeo di risoluzione» come fece Visco era il solo modo per prevenire fallimenti che avrebbero avuto gravi ripercussioni negative sull'intero sistema bancario. Però non è chiaro perché il governo Pd fece una legge che non riconosceva il diritto al pieno indennizzo agli obbligazionisti ingannati. Gli organi di vigilanza indipendenti sulle banche vanno rispettati. Ma ciò nelle loro funzioni, non nelle disfunzioni: anche gli arbitri vanno controllati.

La Commissione di inchiesta sulle banche deve operare come un Var, dando ragione all'arbitro in caso di dubbio estremo.

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