L a conferma che il centrodestra unito vincerebbe le elezioni se si votasse ora, arriva dall'ultimo sondaggio di Tecnè, che valuta la coalizione complessivamente al 45,2%. Con la Lega al 30,4%, in calo di quasi 2 punti rispetto al 23 settembre, Forza Italia che sale un po' dal 10,9 all'11,2 e Fratelli d'Italia al 3,6 invece del 3,3. Questo, con il M5s che scende al 28,7 dal 29,2, il Pd al 17,5 dal 16,9 e Leu stabile al 2,1. Gli indecisi al 39,2, potrebbero essere decisivi.
Il quadro oggi rafforza quello che Silvio Berlusconi, Antonio Tajani e gli azzurri ripetono e cioè che solo la coalizione compatta potrebbe ottenere una maggioranza per governare. Un segnale che dovrebbe far pensare chi la dà già per finita, come ha fatto recentemente il sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti.
Per contrastare le mire egemoniche del Carroccio, Fi deve fare ogni sforzo in modo da migliorare il suo peso da qui al voto politico, e subito per le amministrative, a maggio per le europee. Per questo punta sull'operazione di riorganizzazione e rilancio annunciata dal leader quest'estate e che il vicepresidente Tajani sta portando avanti. La nomina più recente è quella in Lombardia di Matteo Perego, un volto nuovo che la coordinatrice Mariastella Gelmini ha appena nominato suo vice. «I sondaggi registrano per Fi i sintomi di una ripresa - spiega al Giornale Perego - che a noi sembra legata soprattutto al rinnovamento effettivo annunciato da Berlusconi. Il partito è vivo, recupererà consenso, dà spazio ai giovani e la mia nomina è un chiaro messaggio in questo senso, anche per il fatto che si riparte dalla Lombardia, cuore del sistema produttivo. Noi crediamo nei valori liberali che ci legano agli elettori di centrodestra, dunque rimaniamo fedeli alla coalizione. E guardiamo ad un futuro oltre questo governo, che si condanna anche con una manovra economica che gli italiani sempre più percepiscono contro i loro stessi interessi».
Per la vicepresidente della Camera, Mara Carfagna, del sondaggio non c'è da stupirsi: «La propaganda gonfia il consenso nell'immediato, ma non produce effetti sul medio periodo. La bolla scoppia in un attimo. Si ricordi Matteo Renzi. Gli errori e le improvvisazioni che hanno contraddistinto i primi mesi di questo esecutivo stanno facendo ritornare a casa molti elettori che lo scorso marzo hanno preferito il voto di protesta. È chiaro che l'unica maggioranza omogenea in grado di esprimere un governo serio ed efficiente è quella di centrodestra».
Mentre il governo lancia la sua sfida all'Europa, Fi si prepara alla mobilitazione e smonta per pezzo la manovra, molto criticata anche dagli alleati di Fdi. Il presidente dell'Europarlamento Tajani attacca: «Non servono regalie di Stato, nessun imprenditore vuole l'elemosina. Serve abbattere il cuneo fiscale. Non c'è nulla che possa aiutare gli italiani a vivere in condizioni economiche migliori. Il reddito di cittadinanza è un grande bluff. La povertà non si cancella con le chiacchiere».
Per Maurizio Carrara, neoresponsabile industria di Fi, le stime di crescita del governo gialloverde «si rivelano frutto di piena fantasia».
Sui tagli alle pensioni d'oro Paolo Zangrillo attacca Di Maio:«Il primo privilegiato, il primo esponente della "casta d'oro è lui». E Massimo Mallegni, vicepresidente dei senatori azzurri, lancia l'allarme: «La credibilità dell'Italia è in caduta libera».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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