Politica

La crisi ci ha trasformato nel Paese delle madri-nonne

L'indagine statistica pubblicata da Eurostat impietosamente fotografa l'Italia come uno Stato di mamme-nonne, il Paese europeo in cui si fan più figli dopo i 40 anni e meno figli sotto i 20, si fa il primo figlio più tardi. Non primati dei quali andare fieri, in quanto il divario d'età fra mamme e figli è un fenomeno preoccupante e non c'è make-up o lifting che deroghi a una norma (...)

(...) non scritta, ossia che i figli van fatti il prima possibile. Se possibile. Appunto. Non è il sangue italico a condurre noi mamme e papà a mettere in cantiere una maternità molto più tardi dei nordici. La responsabilità di questo fenomeno delle «primipare tardive» non è quindi culturale o biologica ma sociale, politica, economica. Siamo quelli che, in Europa, si laureano, trovano lavoro, si sposano (se si sposano) ed escono dalla precarietà più tardi, che trovano gli ostacoli maggiori a gestire la prole e, da ultimo, diventano nonni (tardi) col rischio di rimanere senza pensione adeguata. Siamo lasciati sostanzialmente soli da uno Stato che preferisce battagliare sulle unioni omoaffettive piuttosto che investire seriamente sulla famiglia tradizionale con veri incentivi alla natalità.

Così ci tocca mestamente applaudire la figlia di Kate e William e apprendere che l'Inghilterra ha avuto un baby-boom, un po' come la Francia da molti anni, da quando si è scrollata di dosso valori demografici analoghi ai nostri e ha varato politiche pro-natalità. Mamme e papà in Italia sono i veri eroi: non possono fruire di asili aziendali, scuolabus, orari flessibili, pagano rette di nidi equivalenti a ratei di mutuo, pregano che Iddio conservi integri i nonni senza il cui aiuto sarebbe impossibile gestire malattie e inconvenienti.

Quindi, caro presidente del Consiglio e ministri tutti, non pensiate che invocare «politiche per la famiglia» significhi necessariamente issare vessilli biancoscudati che riportano i messaggi politici alla prima Repubblica: leggete l'Eurostat e provate – senza che ciò appaia poco «rock» - a pensare a un antidoto per scrollarsi di dosso questo poco indiviabile primato.

Generazioni di mamme finalmente giovani vi ringrazieranno.

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